Uccisa dal Covid a 14 anni, lacrime, fiori e palloncini per Martina. La mamma disperata: «Perdonami»

Uccisa dal Covid a 14 anni, lacrime, fiori e palloncini per Martina. La mamma disperata: «Perdonami»
Uccisa dal Covid a 14 anni, lacrime, fiori e palloncini per Martina. La mamma disperata: «Perdonami»
di Giacomo Quattrini
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Sabato 11 Dicembre 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:54

OSIMO - Fiori e palloncini, tante lacrime ed infine applausi. Così ieri pomeriggio Osimo ha tributato l’ultimo saluto a Martina Campanile, la 14enne di origine campana cresciuta però in città e stroncata dal Covid mercoledì scorso. Era ricoverata da inizio novembre al Salesi di Ancona per quel virus maledetto. Sembrava ad un certo punto reagire bene alle cure nonostante le problematiche che già aveva, legate alla sua disabilità, ma alla fine si è dovuta arrendere. 

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Il ringraziamento

La famiglia, leggendo un messaggio dal pulpito della chiesa del San Carlo, ieri, ha voluto ringraziare l’equipe del Salesi che si è presa cura di Martina in questi 40 giorni terribili.

Ma anche l’Istituto Comprensivo Trillini, dove ha frequentato la scuola, dall’infanzia alla media, e poi le mamme dei compagni di classe, gli autisti dei pulmini che la accompagnavano e tutti coloro che in queste ore si sono stretti al loro dolore. La mamma, Rita Scherillo, che aveva raccontato sui social l’evoluzione della malattia della figlia, lanciando anche appelli alla vaccinazione, non ha resistito al dolore ieri in chiesa. Di fronte a quella bara bianca si è lasciata andare ad urla disperate: «Perché me l’hai portata via? Perdonami Marti!». Due volontari della Croce Rossa sono dovuti intervenire in chiesa e le sono rimasti accanto durante la celebrazione. Alla fine, all’uscita del feretro diretto al tempio crematorio, la mamma ha avuto un malore, per il quale è stata necessaria la chiamata al 118 in via precauzionale. D’altronde Rita ha dedicato la sua vita ai tre figli, Giuseppe oggi 19enne e Daniel, che di anni ne ha 9, ma soprattutto a Martina, perché le sue condizioni di salute non l’hanno mai resa autosufficiente. La famiglia ha cercato sempre di farle vivere una esistenza quanto più normale e dinamica possibile. Così come le assistenti scolastiche della Asso e dell’Istituto Trillini. Le insegnanti della scuola media Leopardi, al Borgo, hanno fatto leggere un messaggio durante il funerale: «Martina è stata il fiore più bello mai visto, quello più bello scelto da Gesù al suo fianco, ci hai mostrato tutta la tua voglia di vivere, con quella voce squillante e la simpatia, sei stata preziosa per tutti noi, lasci un grande vuoto». I compagni di classe della 3^E l’hanno accolta al piazzale del San Carlo con una gerbera celeste e dei palloncini bianchi a forma di cuore che hanno adagiato accanto al feretro in chiesa. All’uscita, a fine benedizione, è scattato invece il lancio di palloncini bianchi e rossi ma anche di petali di rose bianche, con un lungo e intenso applauso. 

Il ricordo 

Il parroco del San Carlo, don Paolo Sconocchini: «Appena tre anni fa eri stata qui per la comunione, ora sarai già accanto al nostro Signore in Paradiso», ricordando il sorriso e la forza d’animo della ragazzina. La nonna aveva rivelato che, se non fosse stato per l’infezione, sarebbe stata forse sottoposta alla vaccinazione anti-Covid su consiglio dell’ospedale di Padova, che l’aveva curata in passato. Per volere dei Campanile le offerte raccolte durante la celebrazione saranno devolute alla ricerca contro le malattie rare, come quella che aveva la piccola coraggiosa Martina.

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