Sos focolaio, il Recanatesi respira: arriveranno quattro infermieri dalla Marina

Sos focolaio, il Recanatesi respira: arriveranno quattro infermieri dalla Marina
Sos focolaio, il Recanatesi respira: arriveranno quattro infermieri dalla Marina
di Giacomo Quattrini
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 06:30

OSIMO  - La doppia faccia del Covid: emergenza sanitaria e crisi economica. Due casi specifici stanno emergendo in questi giorni a Osimo. Da una parte la casa di riposo della Fondazione Recanatesi che ha bisogno di aiuto esterno per rinforzare l’organico ridotto all’osso per il virus. Dall’altra la piscina comunale che rischia la chiusura perché il gestore ha spese troppo alte a fronte di entrate ridotte per i protocolli anti-Covid. 


Ma andiamo con ordine partendo dal Recanatesi, dove il virus ha infettato 6 infermieri e 24 oss, più 65 anziani ospiti, alcuni dei quali sintomatici (solo uno ricoverato in ospedale e già rientrato).

La Asur da due giorni invia un medico a coprire il turno notturno, ma il presidente della casa di riposo, Jacopo Bellaspiga, ha rilanciato un appello perché gli infermieri utilizzabili da giorni sono solo due, ormai stremati. E ieri a rispondere alla sua richiesta, rinforzata da una missiva inviata martedì dal sindaco Pugnaloni, è stata la Marina Militare. L’Ammiraglio Enrico Credendido ha risposto al Comune assicurando che verranno assegnati alla Fondazione Recanatesi 4 infermieri per far fronte all’emergenza epidemiologica.

«Una felice notizia che attendeva l’ufficialità, per la quale ringrazio la Marina Militare che ha raccolto il mio invito» ha commentato ieri Pugnaloni. Il presidente Bellaspiga dal canto suo assicura «il massimo impegno nell’aver coordinato, in urgenza ed emergenza, l’improvviso focolaio dilagato all’interno della struttura» e, dopo aver ringraziato la Regione per l’invio del medico notturno, confida «nell’appoggio assistenziale con l’auspicio che gli aiuti ottenuti possano arginare l’emergenza e contenere ulteriori rischi».

Altra situazione critica, ma economica e non sanitaria, si sta vivendo alla piscina della Vescovara. Il Team Marche, che ha vinto l’appalto per la gestione ad agosto, ha fatto subito i conti a ottobre con il lockdown che ha permesso di continuare solo i corsi per gli agonisti e i disabili. Senza quote da ingressi liberi e fitness fa ora difficoltà a coprire le spese, così a dicembre ha chiesto alle famiglie degli utenti che possono usare ancora la piscina di fornire un contributo volontario, aumentando la tariffa. La richiesta è stata ora rinnovata per mantenere aperta la struttura anche a febbraio. Su questo però la portavoce osimana di Fratelli d’Italia, Michela Staffolani, chiede all’amministrazione comunale di «intervenire facendo luce». 


Staffolani evidenzia che «la Regione ha già erogato alla società contributi straordinari per 18.000 euro, il Comune 2.000. I genitori, che già pagano gli abbonamenti, per amore dei propri ragazzi verseranno somme a titolo di liberalità, ma per quanto tempo?». Fdi ricorda che il contratto di gestione tra il Comune, proprietario della piscina, e Team Marche stabilisce che «tutti gli oneri relativi alla gestione dell’impianto siano a carico del concessionario, compresi quelli legati all’emergenza Covid, che le tariffe siano stabilite dall’amministrazione comunale e che debba versare un canone per l’utilizzo dell’impianto». 

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