Choc alla casa di riposo Recanatesi invaso dal Covid: il focolaio si allarga, morti tre ospiti

Choc al Recanatesi invaso dal Covid: il focolaio si allarga, morti tre ospiti
Choc al Recanatesi invaso dal Covid: il focolaio si allarga, morti tre ospiti
di Giacomo Quattrini
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Martedì 2 Febbraio 2021, 05:00

OSIMO  - Il focolaio incontrollato da dieci giorni alla casa di riposo della Fondazione Recanatesi, a San Sabino, ha iniziato a fare le prime vittime. Nel weekend sono stati tre i decessi registrati, di cui due in struttura e uno tra i due ospiti che erano stati ricoverati in ospedale. Nel frattempo la situazione dei contagi continua a peggiorare. Se tra il personale, considerata la quarantena domiciliare, il dato è fermo a 6 infermieri infettati su 8 e a 24 oss su 65, tra gli anziani ospiti sui 100 rimasti dopo i 3 decessi, quelli che hanno contratto il virus sono ormai 80 rispetto ai 76 segnalati venerdì scorso, compresi i deceduti poi nel weekend. 

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Al momento a sostenere l’attività degli unici due infermieri arruolabili del Recanatesi, la Asur ne ha inviati altrettanti da qualche giorno per coprire il turno della mattina e del pomeriggio, mentre per la notte ha inviato un medico che però, come segnalato dal presidente della casa di riposo, Jacopo Bellaspiga, funge solo come medico di guarda, senza espletare il lavoro ordinario che farebbe l’infermiere.

Per questo venerdì Bellaspiga e il direttore sanitario del Recanatesi, il dottor Quirino Massimo Ricci, avevano lanciato un disperato grido d’allarme, ribadendo che «la situazione è insostenibile, non possiamo garantire in maniera assoluta le dovute condizioni di sicurezza per i nostri ospiti, nonostante la presenza di due infermieri Asur e notturna del medico di guardia la cui funzione deve essere quella di sostituzione all’attività dell’infermiere durante la notte e non di mera presenza».

Un allarme al quale di lì a poche ore sono seguiti i primi decessi per coronavirus al Recanatesi, che fino a due settimane fa era stato sempre Covid-free. A giorni, forse già oggi come annunciato dal sindaco Pugnaloni, dovrebbero arrivare 4 infermieri inviati dalla Marina Militare ma il rischio è che sia ormai troppo tardi: «I contagi si sono sviluppati da dieci giorni, i sintomatici crescono e temo che la nostra camera mortuaria a breve si riempia», ha detto sconsolato ieri Bellaspiga. E anche a causa dei contagi al Recanatesi, Osimo è tornata all’apice di positivi: ben 308 a ieri, con 589 quarantene. Il virus in effetti è tornato a circolare nelle scuole. A Osimo Stazione è finita in quarantena la quinta elementare, mentre a Loreto il Comune ha pubblicato domenica un’ordinanza per chiudere fino al 9 febbraio la materna Volpi di via San Francesco.
 


«Nonostante - commenta il sindaco Moreno Pieroni - l’impegno costante profuso dalle insegnanti e dalle educatrici, che ringrazio, i casi di positività di bambini così piccoli sono molto difficili da isolare preventivamente, poiché non indossano la mascherina, e giocando entrano con più facilità a contatto tra loro». A Castelfidardo 6 le classi in quarantena, 5 della materna Soprani e una alla media Mazzini, mentre alla casa di riposo Mordini, che fu focolaio a primavera, e nella Rsa all’ex ospedale il virus per ora non è presente. Tuttavia in città i positivi nell’ultima settimana sono passati da 36 a 68. «Temo che il passaggio in zona gialla possa far abbassare la guardia in maniera eccessiva», ha detto il sindaco Roberto Ascani.

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