Le aumentano la disabilità ma niente permesso sosta: la vita in salita di Ombretta, tra le contraddizioni di Inps e ufficio medico legale

Le aumentano la disabilità ma niente permesso sosta: la vita in salita di Ombretta, tra le contraddizioni di Inps e ufficio medico legale
Le aumentano la disabilità ma niente permesso sosta: la vita in salita di Ombretta, tra le contraddizioni di Inps e ufficio medico legale
di Giacomo Quattrini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 09:50

OSIMO  - Da una parte l’Inps, che le aumenta la percentuale di disabilità, dall’altra l’ufficio del Medico legale di Osimo, che le nega il rinnovo del permesso sosta. È la paradossale storia di Ombretta Guercio, 69 anni, osimana, commessa in pensione di supermercati Sidis e poi Auchan, moglie di Valfrido Tulli, noto in città per il suo impegno nell’associazionismo e come conduttore di cerimonie pubbliche, tra le altre quelle degli Apollino d’Oro. 

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Ombretta, esausta e frustrata, decide di prendere carta e penna e raccontarci la sua storia per convincere le istituzioni a fare qualcosa.

Il 12 gennaio scorso si è diretta all’ufficio del Medico legale dell’Asur di Osimo, in carrozzina, per chiedere il rinnovo del suo permesso di parcheggio disabili per la macchina, che era in scadenza. L’auto è usata dal marito Valfrido per accompagnarla a fare spesa, dal medico o per altre necessità, perché lei non riesce più a guidarla.

«Già altre volte ero stata in quell’ufficio per rinnovi e permessi con alterne fortune» ha precisato Ombretta dalla sua carrozzina, che le è stata assegnata proprio dall’Asur che, negli anni precedenti, gli aveva assegnato altri ausili per camminare. Come la ginocchiera protesica, un tutore coscia-gamba, due deambulatori roller e infine, a maggio 2020, la definitiva carrozzina, viste le condizioni che peggioravano e la rovinosa caduta quattro mesi prima per un cedimento improvviso della gamba, con conseguente frattura anche del polso sinistro. 


Tornando alla visita del 12 gennaio scorso, Ombretta rivela: «Ho consegnato la documentazione, tra cui quella del mio ortopedico che mi sta seguendo ed è quello che ha effettuato l’ultimo intervento di sostituzione della protesi nel 2018». Il medico dell’ufficio «mi visita mentre io resto seduta sulla carrozzina: ha preso il mio piede destro, lo ha sollevato perché - racconta la donna - da sola non riesco, poi testualmente ha detto “va bene adesso ci consultiamo e le faremo sapere”. Con mio marito siamo usciti speranzosi».

Invece quattro giorni dopo, il 16 gennaio, arriva la missiva con scritto: «La Signoria Vostra non ha una capacità deambulatoria sensibilmente ridotta», anche se Ombretta, da anni, non riesce nemmeno a guidare, in quanto la gamba destra non ha più forza. Dopo il primo intervento di innesto-protesi nel 2012, la 69enne osimana ha vissuto le prime difficoltà per una infezione sulla stessa gamba, con ben sei interventi chirurgici al ginocchio, l’inserimento di tre modelli di protesi, un ulteriore ricovero per la pulizia del ginocchio per la formazione di aderenze e l’ultimo intervento, nel 2018, per la revisione dell’artroprotesi. 


L’ultima relazione dell’ortopedico di Ombretta, del 9 gennaio 2021, riepiloga tutto ed era stata allegata alla richiesta di rinnovo del pass sosta per disabili. Anche l’Inps di recente ha registrato un peggioramento portando la sua invalidità dal 66 al 75% e, assicurandole per questo, la carrozzina dell’ Asur. «All’ufficio Medico legale, che nonostante tutto ciò me lo nega, chiedo - dice Ombretta - solamente il permesso sosta disabili per la macchina, perché le mie gambe adesso sono le ruote della carrozzina».

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