OSIMO- Il degrado infinito dell’ex Itc Corridoni di via Pompeiana. A rilanciare un nuovo appello nelle ultime ore è l’ex sindaco Dino Latini, attuale presidente del consiglio regionale. Il terremoto della scorsa settimana ha peggiorato una situazione di per sé già drammatica, con l’intero stabile inagibile, preda del guano di piccioni e tetto in parte crollato. Le scosse del 9 novembre hanno fatto tornare lungo via Pompeiana, sotto l’ex Istituto tecnico, nuove recinzioni per impedire il passaggio di pedoni.
L’ipotesi di destinazione
L’ex sindaco Latini in un breve comunicato rivela oltretutto di aver lavorato, per conto della Regione, ad un accordo con l’Erap, l’ente che gestisce gli alloggi popolari.
Il palazzo in effetti risulta inagibile da un decennio e nel febbraio 2018 un forte temporale fece addirittura crollare una porzione del tetto, con calcinacci anche su via Pompeiana ed i vigili del fuoco costretti, come venerdì scorso, a far transennare la facciata principale togliendo posti auto ai residenti, già frustrati per la carenza di alternative in rione San Marco. Tuttavia il presidente dell’assemblea legislativa delle Marche va oltre e rivela che «pochi mesi fa Regione ed Erap avevano trovato una intesa per sistemarlo. Poi –rileva Latini- è intervenuta l’amministrazione comunale. Rimangono le transenne che aumentano di un bene pubblico che si lascia all’abbandono». A replicare è il sindaco Pugnaloni, nella doppia veste anche di consigliere provinciale: «Furono proprio le Liste civiche in consiglio comunale a impedire che all’ex Itc Corridoni fosse prevista tra le destinazioni d’uso anche quella residenziale, che avremmo voluto per rendere più appetibile l’immobile, che infatti la Provincia non riesce a vendere. Sa benissimo quindi Latini che con Erap al momento lì non può fare nulla». Oltretutto l’ipotesi di fare all’ex Corridoni degli alloggi popolari ha mandato in fibrillazione i residenti del quartiere San Marco, pronti alla raccolta firme per chiederne la messa in sicurezza ma anche una destinazione d’uso culturale e formativa, non residenziale. Il Comune aveva provato a trattarne l’acquisto con la Provincia per farci un polo multi culturale e sotto, lato via Fonte Magna, un parcheggio per i residenti della zona, ma i costi di ristrutturazione sarebbero ritenuti eccessivi. Pugnaloni, da consigliere della Provincia che da un decennio prova a vedere l’immobile riducendo la richiesta da un milione a 250mila euro, assicura che «c’è tutto l’impegno affinché possa essere ricollocato a miglior utilizzo».