Allarme sicurezza all’ospedale di Osimo: l’sos adesso scatena il tutti contro tutti

Allarme sicurezza all’ospedale di Osimo: l’sos adesso scatena il tutti contro tutti
Allarme sicurezza all’ospedale di Osimo: l’sos adesso scatena il tutti contro tutti
di Arianna Carini
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Giovedì 10 Giugno 2021, 07:30

OSIMO  - La sicurezza dellospedale Ss. Benvenuto e Rocco diventa un caso politico. Dopo l’esposto con cui l’associazione medici dirigenti Anaao Assomed Marche ha segnalato il mancato rispetto delle normative antincendio nel nosocomio osimano, fra cui la presenza di un «serbatoio di ossigeno liquido non protetto al rischio esplosioni» a pochi metri dalle abitazioni, volano stracci fra maggioranza e opposizioni.


«E’ sconcertante il silenzio del sindaco e del PD che governano la città, ma ancora più inaccettabile il silenzio delle Liste Civiche e del loro candidato sindaco, Dino Latini, che oggi ricopre uno dei ruoli più importanti in seno alla Regione - attacca Daniele Bartolini di Difendi Osimo -.

Le Liste Civiche sempre attente a sottolineare ogni situazione critica sul nostro territorio - sottolinea il portavoce - ma che in 15 anni di governo cittadino e 5 in Regione sono state capaci di perdere i contributi statali destinati al nuovo ospedale di Osimo». 


Chiamate in causa, le Liste Civiche rivendicano il titolo di «unica forza territoriale che come primo punto di programma aveva ed ha la salvaguardia della sanità» e a loro volta puntano il dito contro il sindaco e la civica di destra. «Per il SS. Benvenuto e Rocco si scontano le scelte del 2015 di farlo uscire dall’Asur così tanto sostenute sia dalla sinistra, con l’emblematica foto di Pugnaloni e Ceriscioli, sia il silenzio assordante della destra locale – affermano in un comunicato stampa a firma di Giulia Dionisi -. Via la pediatria, l’ostetricia, la ginecologia e così via, e poi via pure l’ospedale Asur: il risultato ora è che ne paghiamo le conseguenze tutti. Gli stessi cercheranno di buttare le colpe su chi da soli 7 mesi governa la Regione Marche, per coprire i propri errori o continuare a seminare odio politico in danno degli osimani. Chiarito questo noi Civici ripartiamo ancora una volta per cercare di risolvere la situazione». 


Da Ancona interviene anche Forza Italia chiedendo nientemeno che le dimissioni del direttore generale Inrca, Gianni Genga. «Dispiace che l’ospedale di Osimo che funziona faccia invidia. I numeri delle prestazioni parlano da soli. La fortuna è stata la scelta del matrimonio con l’Inrca - risponde il sindaco Simone Pugnaloni sui social -. Dispiace che con tutti gli ospedali ormai vetusti, l’attenzione guarda caso da tempo dal sindacato venga riposta solo su Osimo. Il sindacato proponga battaglie per incrementare risorse umane e lotti per non farsi sfuggire fuori Regione eccellenze di elevata professionalità» bacchetta. Un cenno in fondo al post su Facebook anche alle criticità sollevate da Anaao sul fronte della sicurezza. 


«L’antincendio è un problema sovente in tanti edifici pubblici di vecchia data - scrive Pugnaloni - e tutte le amministrazioni pubbliche stanno lavorando per adeguarsi con i tempi burocratici che gli avvocati dovrebbero conoscere, lunghi e che a volte fanno arrabbiare, ma sono quelli previsti dal codice degli appalti». Quanto alle Liste Civiche: «siano coerenti con se stesse, sono per la sanità privata (ospedale della provvidenza), continuino su quella strada, non intralcino chi da sempre è per la sanità pubblica».


Il deputato di Osimo Paolo Giuliodori tuona: «La situazione è molto grave, l’allarme di Assomed è chiaro. Ci sono interventi fondamentali da fare e vanno fatti con la massima urgenza, prima che succeda qualcosa di spiacevole». «Purtroppo - riprende il parlamentare - - questa è la conseguenza della completa mancanza di visione, il totale disinteresse delle amministrazioni che si sono succedute negli anni. O forse è stato proprio un deliberato tentativo di distruggere la sanità regionale per favorire la sanità privata?»

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