Sassate contro chiese e sacerdoti
«Me lo dicono quelle voci oscure»

Sassate contro chiese e sacerdoti «Me lo dicono quelle voci oscure»
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 10:32
OSIMO - Guidato da voci oscure, suggerito da un entità malefica. Per questo aveva iniziato a prendere di mira, danneggiandole, due chiese di Osimo. Nove raid, con 20mila euro di danni in due mesi. Ma alla fine i carabinieri della stazione di Osimo, guidati dal maresciallo Marcello Iarba, sono riusciti a scoprirlo. 


A colpire ripetutamente le chiese di San Sabino e San Carlo è stato un osimano di 36 anni già noto alle forze dell’ordine, operaio e celibe, S. C. le sue iniziali. Secondo le prove raccolte dagli inquirenti il ragazzo non si è limitato a danneggiare le chiese ma anche ad atti intimidatori come quello compiuto nei conforti di don Paolo Sconocchini, parroco del San Carlo, che si è visto sfondare il lunotto della propria auto parcheggiata nelle vicinanze della chiesa. Le indagini dei carabinieri si sono concluse martedì sera fermando così la serie di reati consumati con lo stesso modus operandi tra l’11 agosto e il 29 settembre e che destarono non poche preoccupazioni tra fedeli e parroci di Osimo. 

I militari hanno incrociato tutti gli elementi acquisiti grazie alle denunce e alla collaborazione di don Paolo Sconocchini, appunto parroco del San Carlo, e don Fabrizio Mattioli, che invece presiede la parrocchia di San Sabino. Hanno anche acquisito i tabulati telefonici nonché, ed è stato fondamentale, i filmati della videosorveglianza comunale e quella esterna all’Istituto superiore Isis Laeng, che è proprio accanto alla chiesa di San Carlo Borromeo. Le spycam sono riuscite ad immortalare e individuare prima due veicoli, una Fiat Punto grigia e una Fiat Panda azzurra, utilizzate dal ragazzo e successivamente hanno identificato anche lo stesso 36enne, che in una delle circostanze, a San Sabino, era stato anche visto lanciare i sassi direttamente da don Fabrizio, che aveva confermato l’arrivo a bordo di una Panda azzurra. 
Il 36enne è stato quindi denunciato per danneggiamento aggravato e continuato: sono stati infatti ben nove i casi a lui addebitati per ora dai carabinieri. Il primo l’11 agosto con una sassata alla chiesa del San Carlo, ripetuta il 19, 21 e 29 agosto. Nel contempo, la notte tra il 27 e 28 agosto, aveva anche cambiato obiettivo prendendo di mira San Sabino, danneggiata una seconda volta il 30 agosto e poi il 7 settembre.
 
Nonostante le indagini in corso e la risonanza mediatica con i testimoni oculari che insistevano sull’identikit di un ragazzo di carnagione bianca e al volante di una Panda azzurra, il 36enne non si è fermato. Anzi, il 13 settembre ha rotto il lunotto della Golf di proprietà di don Paolo ripetendosi il 28 settembre nei confronti della chiesa del San Carlo.
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