Recupero crediti, estorsione e riciclaggio: l’ombra della ‘Ndrangheta nelle Marche. Blitz dei carabinieri in un'abitazione

Blitz dei carabinieri nelle campagne di Staffolo
Blitz dei carabinieri nelle campagne di Staffolo
di Talita Frezzi
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Sabato 13 Marzo 2021, 06:25

ANCONA - L’ombra della ‘Ndrangheta sulla provincia di Ancona. Ha interessato anche la Vallesina e in particolare la capitale del Verdicchio, Staffolo, l’operazione “Perseverance” coordinata dalla Direzione aistrettuale antimafia di Bologna per sgominare infiltrazioni mafiose sul territorio. 

 
Le misure 
Alle prime luci dell’alba di ieri in Emilia Romagna e in altre regioni sono state eseguite 10 misure cautelari - sette in carcere, 2 arresti domiciliari e una misura interdittiva - nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti gravemente indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, legato alla ‘Ndrangheta. In azione gli agenti della Questura di Reggio Emilia e i militari del comando provinciale dei Carabinieri di Modena. I soggetti sono ritenuti gravemente indiziati di reati di associazione di tipo mafioso, finalizzata all’estorsione e al trasferimento fraudolento di valori mediante l’attribuzione fittizia della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, ovvero di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio e di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, anche tramite falsità ideologiche in atti pubblici commesse da pubblici ufficiali e da privati. 


Fra le 35 perquisizioni disposte dal Gip del Tribunale di Bologna (indagate 29 persone in varie province italiane) ce n’è una eseguita ieri mattina a Staffolo. I Carabinieri della locale Stazione, delegati dai colleghi di Modena, hanno eseguito una perquisizione e dei controlli nei confronti di un uomo di origini calabresi, da qualche tempo residente a Staffolo, che però al momento non risulta destinatario di alcuna misura restrittiva o provvedimento.

I militari hanno acquisito elementi utili all’indagine, su cui vige il più stretto riserbo. Ma gli scenari operativi di questa delicata e articolata inchiesta si stanno delineando man mano. 


Di certo la Vallesina non è nuova a fenomeni criminali di questa portata. Proprio i carabinieri della Compagnia di Jesi a dicembre 2019 avevano sgominato un sodalizio criminale di matrice calabrese dedito allo spaccio di droga sul territorio, arrestando tre persone e recuperando 1,3 kg di cocaina suddivisa in 240 dosi oltre a denaro contante. La droga arrivava da Gioia Tauro occultata dentro pacchi natalizi. 


La cocaina
E il 25 aprile dello scorso anno, sempre un blitz dei Carabinieri di Jesi ha permesso di portare alla luce un traffico di cocaina gestita dalla ‘Ndrangheta verso le Marche: lo stupefacente da Gioia Tauro viaggiava su bus di linea e veniva spacciato sul territorio grazie alla complicità di un calabrese residente da anni a Jesi, in collegamento con piccoli cavalli della droga per lo spaccio sulle piazze, cinque gli arresti eseguiti. 

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