Movida alla Baraccola, una cordata per l’Ubahn. L’altro polo, il Porto antico: c’è chi propone una rambla del divertimento

La sede dell'Ubahn alla Baraccola
La sede dell'Ubahn alla Baraccola
di Andrea Maccarone
4 Minuti di Lettura
Sabato 30 Ottobre 2021, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 07:15

ANCONA - La movida riparte dalla Baraccola. L’Ubahn pronto a riaprire con una nuova gestione. Gli imprenditori del settore auspicano una sponda con l’amministrazione per la rinascita delle attività di pubblico spettacolo. E c’è chi immagina il porto antico come una rambla del divertimento.

L’intenzione del Comune di Ancona di favorire la nascita di due poli dell’entertainment che vadano ad alleggerire il pressing su Piazza del Papa solletica gli animatori del mondo della notte.

  
Gianluca Mazzieri, storico imprenditore del mondo della notte con la discoteca Naomi e da anni impegnato nel food con la catena di sushi restaurants Yum Yum, ha ceduto il testimone. L’Ubahn alla Baraccola fu una delle sue creature, un contenitore polifunzionale e innovativo che ha miscelato la club culture con le contaminazioni di tipo gastronomico.

E ora pronto a tornare in pista con una cordata di imprenditori costituiti in cooperativa che si chiama, guarda caso, Movida. «Ma nell’accezione più positiva del termine - tiene a precisare Maurizio Lucarini, detto il “barone”, tra i soci nella nuova gestione - ovvero sano divertimento». Anche il “barone” è una figura molto nota in città, che dagli anni ’90 ha contribuito alla crescita e allo sviluppo delle serate danzanti in riviera. Tra i vari locali, infatti, all’epoca era già in prima linea al Taunus e in tante altre realtà locali.

Il locale
«L’identità dell’Ubahn non verrà snaturata - spiega il “barone” - faremo musica live e aperitivi con dj.

Per quanto riguarda la ristorazione, invece, andremo a proporre piatti tipici della tradizione marchigiana». L’apertura è prevista entro novembre. Dunque dalla Baraccola arrivano i primi segnali di vita. L’idea dell’amministrazione comunale dorica di ricreare un polo della movida nella zona industriale della città stimola gli appetiti degli imprenditori del settore.

Del resto la Baraccola per anni è stato il cuore pulsante del by night, prima col Barfly e poi col Neon. Contenitori oggi abbandonati e che difficilmente torneranno a collocarsi in quest’ambito. Ma di certo confermano la vocazione di questa parte di città verso l’intrattenimento serale.

«Ben vengano le intenzioni politiche del Comune - dice Alessandro Sartarelli, anche lui una figura chiave del disco dancing con la sua società Eventi Divertenti - ma ci vogliono mesi, se non anni, per costruire progetti che invoglino i privati ad investire in questo settore». Gli imprenditori temono, infatti, i repentini cambi di direzione col succedersi delle giunte comunali.

«Se queste sono le intenzioni - continua Sartarelli - ci chiediamo tutti se poi siano a lungo termine. Intanto a Civitanova i locali nascono come funghi, qui no». «Anche a Jesi e a Senigallia - rimarca Marco Cerioni, ex titolare e gestore del Sui a Marinadorica - basterebbe che la politica non mettesse il bastone tra le ruote. Purtroppo qui c’è la concezione che le discoteche siano come le discariche, servono ma nessuno le vuole». 


L’ipotesi 
Un’area dedicata ai locali al Porto antico è l’altra ipotesi al vaglio dell’amministrazione cittadina. Un’idea che potrebbe invogliare gli imprenditori ad investire, sempre che il Piano regolatore del porto lo permetta. «Mi viene in mente una rambla dell’intrattenimento» dice Franco Corelli, che all’Arco di Traiano fu il primo ad aver dato vita alla discoteca a cielo aperto durante la Notte Bianca.

«Sarebbe bello se nascessero nuovi locali e ristoranti che offrano cibo e divertimento - continua l’imprenditore - il tutto nel pieno rispetto delle norme e in linea con gli standard qualitativi che merita quell’area». D’altronde il concept della discoteca vecchia maniera sembra ormai essere superato. «Non siamo più negli anni ’90 - sottolinea Corelli -, adesso va più il mix di proposte che unisca la ristorazione allo spettacolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA