ANCONA - La decisione era nell’aria da giorni, ora è ufficiale. A Ferragosto all’ultimo momento c’era stato un blitz con il mare mosso dello storico pescatore Massimo Mengarelli (le altre due barche hanno smesso in questi giorni di pescare) per rifornire i ristoranti. Da oggi la Cooperativa Pescatori di Portonovo, in accordo con Slow Food Ancona e Conero, smetterà di portare il mosciolo selvatico di Portonovo ai canali della ristorazione e dell’ingrosso, mentre continuerà la vendita al pubblico nei punti di Portonovo, Numana ed Osimo.
Una decisione, recita una nota, «presa per salvaguardare il rinomato Presìdio Slow Food, i cui presupposti si basano sulla sostenibilità dell’attività di pesca che deve essere in sintonia con l’ambiente».
L’obiettivo
Ed ancora. «Il mosciolo selvatico è un mitile naturale, soggetto a variazioni stagionali quantitative e qualitative, che risente principalmente delle condizioni climatiche, come la temperatura media dell’acqua in continuo aumento e la quantità delle precipitazioni atmosferiche mai come quest’anno scarse.
Le reazioni
I ristoratori della baia che ne pensano?. «Sono d’accordo con questa decisione – afferma Simone Baleani chef del Molo – perché è presa per salvaguardare il futuro. La Cooperativa è una parte della nostra comunità e so quali sacrifici i pescatori compiono per portare a riva il prodotto. Quest’anno si è verificata una situazione complicata e non era possibile fare altrimenti. Per quanto ci riguarda cambieremo qualcosa nel menù, magari approvvigionandoci delle cozze dall’allevamento Nicolini, al largo di Numana, che comunque sono sempre delle nostre parti, comunicandoli ai nostri clienti». «Prima daremo fondo alle riserve di sugo rimaste – afferma Ezio Giacchetti dell’omonimo ristorante – e poi ci adegueremo a questa decisione che personalmente comprendo se vista nell’ottica di salvaguardare l’eccellenza del mosciolo di Portonovo». Infine Maurizio Mantini di Pesci Fuor D’Acqua. « Anche noi provvederemo in maniera diversa ed aggiorneremo i nostri menù. E’ una decisione inevitabile se vogliamo continuare a garantire l’unicità di questo prodotto».