Ecco il ristorante con i clienti manichini: voglia di lavorare ma anche preoccupazione

Ecco il ristorante con i clienti manichini: voglia di lavorare ma anche preoccupazione
Ecco il ristorante con i clienti manichini: voglia di lavorare ma anche preoccupazione
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Venerdì 15 Maggio 2020, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 10:45

MONTEMARCIANO - Il ristoratore serve a tavola quattro clienti ma è solo un sogno. Un divertente sketch ripreso in un video pubblicato nella pagina Facebook del ristorante “Da Nialtri”. In piena fase covid emerge dal filmato la voglia di lavorare mista alla preoccupazione per il futuro. Quattro manichini con le mascherine sono i clienti al tavolo dove arriva Alberto Vignoli, il titolare. «Ragazzi finalmente a tavola - esclama rivolgendosi ai clienti manichini e poi aggiunge - abbiamo il mosciolo di Portonovo, aperto in padella con aglio, olio e peperoncino. Buon appetito». Dopo aver lasciato il primo va via e poco dopo ritorna con il secondo.

«Ecco qua ragazzi adesso abbiamo una seppiolina arrosto, con maionese di paccasassi e cipolla caramellata di Castelleone di Suasa. Va preparata in questa maniera - aggiunge impiattando - qua si mette prima la cipolla caramellata poi mettiamo la maionese e il gioco è fatto ragazzi». A questo punto entra in scena un suo dipendente che gli chiede. «Con chi stai parlando?». Già perché al tavolo in realtà non c’è nessuno. Alberto Vignoli guarda meglio ed è vuoto. «Stavo sognando» conclude. «Ho realizzato il video per sdrammatizzare - racconta il proprietario del ristorante “Da Nialtri” -. Anche se c’è una profonda preoccupazione, c’è però tanto entusiasmo e non vedo l’ora di ripartire».

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Appena arriverà il via libera aprirà il ristorante. Freme anche se è consapevole che nulla sarà come prima e quei quattro clienti al tavolino, così vicini, resteranno forse un sogno. «Ho stimato di poter ospitare il trenta per cento dei clienti rispetto allo scorso anno - aggiunge Alberto Vignoli - in base alle regole che ci hanno comunicato anche se ancora non c’è nulla di ufficiale. Comunque perderò, se resteranno quelle che ci sono state illustrate, il settanta per cento di lavoro». Non è rimasto comunque ad aspettare e tra un asporto e l’altro ha pensato a come poter consiliare il distanziamento sociale con la necessità di limitare le perdite.

«Ho pensato di organizzarmi su due turni - conclude il ristoratore - per ridurre le perdite». Pranzo e cena su due turni consentiranno di riempire il ristorante quattro volte nel corso della giornata anziché due. Il trenta per cento di lavoro diventerebbe così il sessanta. Sempre poco, ma sicuramente meglio alla prospettiva iniziale. Tutto dipenderà dalla disponibilità della clientela ma, conoscendo le code che di solito si facevano per trovare un tavolo libero, c’è da scommetterci che la gente accetterà anche un compromesso sull’orario anticipando o posticipando il pasto pur di potersi sedere e mangiare “Da Nialtri”.

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