"Devo ucciderti, lo vuole il diavolo"
A processo per le minacce alla moglie

"Devo ucciderti, lo vuole il diavolo" A processo per le minacce alla moglie
1 Minuto di Lettura
Martedì 14 Ottobre 2014, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 16:46
JESI - "E' il diavolo che mi ordina di ucciderti". Queste furono le parole minacciose di Precious Omobogbe. Il nigeriano di 25 anni, l'11 agosto scorso tentò di pugnalare con un grosso coltello da cucina la convivente ivoriana a Jesi. Fu il preludio alla successiva scorribanda di Omobogbe che il primo settembre scorso seminò il panico nelle vie del centro a Jesi, brandendo contro i passanti due machete rubati in un'armeria per essere poi placcato provvidenzialmente dal comandante dei carabinieri di Jesi, Mauro Epifani. Si tratta di due episodi distinti ma frutto evidentemente di uno stesso disagio: presto il nigeriano, attualmente detenuto per l'ultimo episodio, verrà sottoposto a perizia psichiatrica. Ieri ad Ancona è iniziato il processo in cui il venticinquenne, difeso dall'avvocato Elisabetta Nicolini, deve rispondere di percosse, minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per l'aggressione di agosto. Il giudizio è però slittato al 12 novembre, quando davanti al giudice monocratico Paolo Giombetti inizieranno a comparire i primi testimoni chiamati dall’accusa a riferire su quelle circostanze.





Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA