ANCONA C’è un po’ meno burocrazia ma i problemi restano. Gli
immigrati senza casa continuano a
dormire in rifugi improvvisati. La Questura è riuscita a velocizzare i tempi per il rilascio della documentazione per l’accesso in strutture assistenziali e offre la possibilità di ottenere la tessera sanitaria. Con questo documento che regolarizza la posizione, i migranti rientrano nei programmi di assistenza della Prefettura, a cominciare dall’alloggio. Molti stranieri sono stati sistemati in abitazioni ma il sistema è vicino al collasso per la quantità di richieste che ogni giorno arrivano.
Grande l’impegno della Prefettura che riesce a trovare alloggi anche nei comuni limitrofi, mentre il Comune di Ancona mette a disposizione 40 posti alla Pensione Cantiani di via Lotto. Ma tutto questo non basta. E allora spuntano bivacchi come quello in via Gervasoni, nell’area verde tra la Questura e l’istituto Savoia Benincasa, dove ogni giorno passano decine di ragazzi diretti a scuola.
L’accampamento è poi stato tolto, su sollecitazione dei genitori degli studenti. Hotel a cielo aperto anche al Passetto dove una decina di senza fissa dimora dorme in zona ascensori. Coperte e materassi al parcheggio di via Mamiani agli Archi, all’ex Stazione marittima e al Pincio. Remo Baldoni della Onlus di Strada: «Al Passetto dormono i pakistani, agli Archi i somali. Il fatto che la Questura abbia velocizzato i tempi per il rilascio della documentazione ha fatto arrivare in città volti nuovi con un passaparola».
Il ricambio
Continua Baldoni: «Nei bivacchi in città c’è un ricambio. I ragazzi hanno in mano la documentazione della Questura e sono in attesa di un posto da parte della Prefettura ma nel frattempo continuano a dormire in strada». Conclude: «Quando vengono chiamati lasciano il posto nel bivacco che viene subito occupato da altri immigrati. C’è una di lista di attesa anche per dormire in strada».
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