Lo chef stellato Uliassi riparte: «Il Green pass? È stato necessario. Ricominceremo con tante novità»

Mauro Uliassi, chef Tre Stelle Michelin
Mauro Uliassi, chef Tre Stelle Michelin
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 20 Marzo 2022, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:23

SENIGALLIA - Dalle stelle alle regole. Mauro Uliassi è sapienza nel mescolare gli ingredienti. «Il Green pass? È stato necessario, non intendo metterlo in discussione». Il super chef di Senigallia, un astro moltiplicato per tre nella galassia Michelin, lo ammette senza imbarazzi: «Non ho neppure gli strumenti per farlo». 


Dal primo maggio fine della storia. La carta verde per accomodarsi al ristorante non sarà più un obbligo. Una liberazione? 
«Un passo verso il ritorno alla normalità. Ma ci tengo a ribadirlo: è stato utile, fondamentale. Io e la mia squadra l’abbiamo toccata con mano, questa necessità».

 
Racconti, prego.
«Avremmo dovuto riaprire il locale il 2 aprile e invece siamo stati costretti a far slittare la data: sarà il 16. Tre quarti di noi si sono contagiati. La conseguenza d’un corso d’inglese collettivo. Niente di catastrofico: un po’ di tosse, solo sintomi lievi. Siamo tutti coperti da tre dosi di vaccino».


Che ripartenza sarà? 
«Voglio pensare bene. Ricominceremo per Pasqua, che è un tempo importante per testare l’andamento della stagione che verrà. In quei giorni si potranno cogliere gli umori, quanto la gente avrà voglia di muoversi, di uscire».


Dal Covid alla guerra, un’emergenza senza interruzione. 
«È ancora presto, secondo me, per comprendere appieno le conseguenze che genererà questo conflitto armato. È vicino a noi ma, nonostante le immagini che scorrono di continuo di fronte ai nostri occhi, le implicazioni sono meno dirette di quanto lo siano state quelle prodotte dalla pandemia».


Gli ospedali al collasso, le persone care minacciate dal virus. L’urgenza si toccava con mano. 
«Esatto, la percezione era diversa». 


Ma i segni della tragedia ci sono già tutti. 
«Ripeto: la realtà l’afferreremo in seguito.

I generi alimentari sono aumentati tra il 18 e il 30%, tuttavia adesso il lavoro c’è. Poi vedremo quanto i rincari avranno inciso sui nostri fatturati. Per ora, andiamo avanti».


Fin quando, fino a dove? 
«Le ostilità tra Russia e Ucraina sono scoppiate venti giorni fa, con un’escalation continua e imprevedibile. Tra qualche tempo capiremo, nel profondo» .


Tornando all’uscita di scena del pass, concorda con il premier Draghi, il quale ha ringraziato “tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni”?
«Sì, è stato un periodo difficile da cui siamo usciti grazie all’impegno di tutti. La gente s’è vaccinata, è stata attenta. Il mio gruppo di lavoro viene ogni giorno a contatto con una moltitudine di persone: non potevamo non immunizzarci. Per proteggere noi stessi e per senso di responsabilità verso gli altri». 


Il piatto per suggellare il ritorno alla consuetudine? 
«Lunedì (domani, ndr) ci rimetteremo al lavoro, a studiare le novità. Siamo stati costretti a fermarci. Di certo sarà una proposta innovativa. Proveremo, come sempre, a dare il meglio. Perché i nostri clienti se lo aspettano, ma soprattutto perché è la nostra passione».

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