Cocaina a fiumi tra Marche e Romagna
29 arresti, 40 indagati, chiuso un locale

Cocaina a fiumi tra Marche e Romagna 29 arresti, 40 indagati, chiuso un locale
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Martedì 9 Giugno 2015, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 19:37
ANCONA - È scattata all'alba l'operazione 'Titano' della squadra mobile della Questura di Rimini che coinvolge anche le Marche.



Eseguite 29 misure cautelari e circa 40 perquisizioni per droga, armi e altri reati. Arresti a Rimini, Milano, Agrigento, Pesaro ed Ancona. Due le misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile di Ancona, su delega dei colleghi di Rimini. Un albanese residente nel capoluogo marchigiano, Eder Shpati, 29 anni, è finito nel carcere di Montacuto. Arresti domiciliari invece per un italiano di 45 anni, Roberto Cesca, rintracciato a Loreto e collocato ai domiciliari nella città mariana. Arrestati altri due albanesi residenti a Pesaro: si tratta di spacciatori che facevano riferimento alla piazza di Rimini, Circa cento gli agenti complessivamente impiegati, con unità cinofile ed un elicottero della polizia. Tra gli indagati anche i titolari di un noto locale del lungomare di Rimini.



L'operazione è concentrata sullo spaccio in Riviera e le presunte attività poco chiare di un noto locale notturno, nei cui confronti potrebbero essere prese misure di chiusura. L'operazione è coordinata dallo Sco di Roma, indagini del pm di Rimini Paolo Gengarelli.



L'operazione ha portato, oltre che a 29 misure cautelari, a 40 indagati ed al sequestro di un kg di cocaina. I provvedimenti restrittivi della libertà emessi dal gip riguardano italiani e stranieri. L'operazione ha permesso di individuare ed evidenziare precise responsabilità a carico di tutti gli indagati i quali, a vario titolo, dovranno rispondere in concorso tra loro di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, spendita di banconote false, estorsione e porto abusivo di armi.



L'indagine, durata oltre un anno, ha portato al sequestro, finora, di oltre un chilo di cocaina e 23.000 euro di banconote false. Nel contesto dell'operazione, avendo constatato nelle indagini il suo utilizzo anche quale 'piazza privilegiata' per lo spaccio, è stato notificato ai proprietari di un noto locale notturno di Rimini, che sono fra gli indagati, un decreto di chiusura per 30 giorni dell'attività, ex art.100 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.



I provvedimenti restrittivi eseguiti a Rimini e in altre città sono, nel dettaglio, 18 custodie cautelari in carcere, 8 arresti domiciliari, due divieti di dimora nel comune di Rimini e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le numerose perquisizioni - ha fatto sapere la Questura - hanno permesso di rinvenire e sequestrare materiale ritenuto dagli investigatori "utile a comprovare ulteriormente il quadro probatorio già delineato".



Ha destato particolare sconcerto il provvedimento di chiusura per trenta giorni del Coconuts, il più noto locale notturno sul lungomare del porto di Rimini. Secondo il provvedimento "è pericoloso" e probabilmente resterà chiuso per le due grandi manifestazioni dell'estate, la Molo Street Parade (27 giugno) e la Notte Rosa (dal 3 luglio).



Un duro colpo per la gestione tenuta da Lucio Paesani, indagato, presidente del Consorzio Rimini porto che nel 2013 presentò la manifestazione sul molo al fianco del sindaco Andrea Gnassi. Ritenuto luogo pericoloso e di spaccio di droga, il locale è chiuso per 30 giorni, a partire da questa notte, con decreto del Questore Maurizio Improta.



La discoteca proprio di fronte alla spiaggia aveva già subito un provvedimento di sospensione della licenza nell'agosto 2006 a causa di gravi episodi di violenza, secondo il gip Fiorella Casadei, che ha autorizzato le 29 misure coercitive per i 41 indagati dell'operazione Titano: il locale era "pacificamente adibito a luogo di convegno di persone dedite all'uso di sostanze stupefacenti", nonchè "luogo di commercio di stupefacente messo a disposizione dei dipendenti che lo assumevano all'interno dello spogliatoio".
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