Uno tsunami di fango e alberi a Sassoferrato. Divelta la ferrovia Fabriano-Pergola

Uno tsunami di fango e alberi a Sassoferrato. Divelta la ferrovia Fabriano-Pergola
Uno tsunami di fango e alberi a Sassoferrato. Divelta la ferrovia Fabriano-Pergola
di Véronique Angeletti
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Sabato 17 Settembre 2022, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:28

SASSOFERRATO - L’incredibile bomba d’acqua che, per ore, si è abbattuta giovedì sul sentinate ha fatto straripare il torrente Sanguerone che, sul suo passaggio, ha portato ingenti danni e tanta devastazione. Uno tsunami di fango, d’alberi e di pietre. La più martoriata è stata la frazione di Monterosso Stazione. Le acque hanno invaso il capannone della falegnameria e danneggiato macchinari e mezzi.

Hanno stravolto quello del gommista, trascinato ad oltre un centinaio di metri il suo camper e divelto il camion.

Nel piazzale dell’Officina meccanica è rimasto un grande vuoto: il torrente si è portato via una ventina di automobili, tra cui due storiche. Scomparsa del tutto l’ampia vetrata dell’agriturismo “Il Mulino” inaugurato l’anno scorso. 

Il simbolo

Simbolo della violenza delle acque, nel profondo burrone scavato nei millenni dal torrente, almeno quindici metri sotto il ponte di pietra, giace un’utilitaria grigia. Le ferite della loro furia si vedono ovunque in quella terra rossa che la località ostenta nel suo toponimo. Molte case sono rimaste senza i muri di recinzione e non è stata risparmiata nemmeno la Fabriano-Pergola riaperta da poco. L’acqua ha scavato intorno ai binari della ferrovia, in alcuni tratti li ha piegati, ed in altri sono rimasti sospesi in aria. Del numero di ponti travolti dalla veemenza della corrente non si è ancora fatto il conto, ma ci sono alcune località che per essere raggiunte costringono a fare ampie deviazioni. Ieri, non era facile raggiungere Pergola con il tratto di Monterosso Stazione chiuso al traffico e, al Morello, un grosso smottamento. Una donna è viva per miracolo. La gigantesca frana si è staccata proprio quando passava con la sua Subaru e l’avrebbe trascinata nello strapiombo alto una trentina di metri se non ci fosse stato un gruppo di alberi ad impedirlo. Anche la chiusura della Sp48 Cabernardi-Montelago pone un grave problema alla viabilità. Un ponte è crollato e ha aperto una voragine all’altezza del passo verso le Felcine che impedisce il traffico da e verso Pergola e San Lorenzo in Campo. «Non abbiamo avuto notizie sulla gravità delle condizioni meteo – spiega il sindaco Maurizio Greci - ma solo l’indicazione relativa che era un’allerta gialla. Mentre è caduto sul paese l’equivalente di sei mesi di pioggia in poche ore. Subito abbiamo aperto il Centro operativo comunale e ci siamo presi cura di chi aveva abbandonato le case ospitandoli nelle residenze del Comune. Adesso sono dai parenti. Ci risultano non più di 30 sfollati». Purtroppo, ci sono stati anche 6 feriti lievi. Quattro sono stati trasportati all’Ospedale di Fabriano, uno a Jesi e uno al Salesi. Uno di loro è in rianimazione per aver ingoiato acqua e fango essendo rimasto a lungo in un appartamento invaso dalle acque, salvato dai Carabinieri. Mentre gli altri, rimasti intrappolati nelle loro automobili, sono stati salvati dai vigili del fuoco e dal nucleo dei sommozzatori. Altra zona martoriata è stato il quartiere “La Marchigiana” dove il pianoterra delle case nel punto più basso di via Cagli sono state invase dalle acque. I vigili del fuoco sono intervenuti per salvare una famiglia salita sul tetto. Le acque della piccola sorgente della Madonna del Cerro sono state così dirompenti che hanno gravemente danneggiato muri e giardini delle case della località Frasca costringendo gli abitanti a salire ai piani superiori. Sono in corso verifiche sul piazzale del Santuario che già poneva seri problemi di stabilità. Oltre 60 sono stati gli interventi effettuati dai vigili del fuoco che stanno lavorando alacramente per riaprire le strade. 

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