Manifattura Tabacchi, altra tegola
il presidente di Itm è ai domiciliari

Manifattura Tabacchi, altra tegola il presidente di Itm è ai domiciliari
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Domenica 19 Maggio 2019, 08:20
CHIARAVALLE - Non c’è pace per la manifattura tabacchi di Chiaravalle e per i suoi lavoratori. Il romano Emanuele Mosconi presidente della Itm, Italia Tobacco Manufacturing, azienda che a seguito della procedura fallimentare ha preso in affitto le attività della manifattura tabacchi di Chiaravalle, è da venerdì agli arresti domiciliari.

 

È accusato, insieme a Cosmo Damiano Giancaspro, ex presidente del Bari Calcio, ed altre tre persone, per i reati, a vario titolo contestati, di bancarotta, riciclaggio, auto-riciclaggio, peculato e abuso d’ufficio in concorso con pubblici ufficiali. «Continua questa sorta di maledizione che da diversi anni colpisce la manifattura tabacchi - dice Giorgio Catacchio, segretario regionale della Flai Cgil, che segue da vicino le sorti dell’azienda chiaravallese - e siamo molto preoccupati per il futuro dell’ottantina di lavoratori della storica fabbrica che di volta in volta devono assistere ad eventi che mettono a serio rischio l’attività lavorativa e l’occupazione. Non sappiamo quanto questa vicenda possa incidere negativamente nel destino della manifattura proprio in un periodo in cui si sta avviando la nuova attività e c’è necessità di ulteriori investimenti e di risorse. Non entriamo certo nel merito della vicenda e ci affidiamo alla serietà della magistratura ma stiamo già facendo i nostri passi per approfondire la situazione». Emanuele Mosconi aveva partecipato anche ad incontri in regione, con i vertici dell’ente regionale e anche nella sede dell’associazione industriali di Ancona essendo uno degli azionisti più importanti che doveva garantire investimenti e risorse. 

«Mosconi - dicono i rappresentanti dei sindacati - si è incontrato diverse volte anche con noi all’interno della manifattura di Chiaravalle ed era un riferimento importante per l’azienda visto che rappresentava la società, essendo uno degli investitori. Siamo molto preoccupati perché ora non sappiamo quale futuro attende i lavoratori. Abbiamo già chiesto un incontro ai curatori della procedura di fallimento e al presidente della Regione Luca Ceriscioli per capire quali sono gli interventi da compiere da parte nostra».
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