Mangialardi e i nodi dell'estate
«Movida, regole da riscrivere»

Mangialardi e i nodi dell'estate «Movida, regole da riscrivere»
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Mercoledì 21 Agosto 2019, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 09:58
SENIGALLIA - «Faremo pressioni, come Anci, sui nostri parlamentari perché la norma per le feste in spiaggia venga riscritta». Il sindaco Mangialardi, presidente Anci, raccoglie il grido di allarme degli operatori per rendere la legge puntuale e non generica come lo è adesso. «Ci sono regole che non abbiamo scritto ma che appartengono allo Stato – prosegue il sindaco - legate anche agli eventi tragici di Torino e di Corinaldo, che hanno portato ad interpretazioni molto rigorose della norma che oggi equipara i locali in spiaggia a quelli al chiuso. Va riscritta». A suscitare polemiche è stato il ballo spontaneo che ha già comportato chiusure, multe e indagini a carico di locali del lungomare.

 

«Ovvio che faremo un’azione ulteriore come Anci – assicura - una pressione perché il Ministro degli interni ci permetta di reinterpretare le norme, in modo da facilitare le iniziative in assoluta sicurezza. Non sarà facile perché il governo si occupa di tutto tranne che di economia. Non mi sembra ci sia la disponibilità ma, per quello che posso, mi muoverò perché ciò avvenga». Già da mesi Mangialardi ha avviato un tavolo tecnico con i vigili del fuoco. Ci tiene a far sapere che il problema lamentato a Senigallia, a gran voce, è lo stesso ovunque essendo la norma nazionale. Anzi il Comune ha fatto anche uno sforzo in più, come fa notare, per concedere la musica fino alle 3 sul lungomare, otto feste in deroga in spiaggia, più due tra la notte della Rotonda e il 14 agosto e infine quest’anno addirittura l’undicesima il 15 agosto.

«Non mi si dica che non ci sono le feste – prosegue – quest’anno abbiamo autorizzato 11 serate che se sommate per tutti gli stabilimenti balneari, sparsi sui 14 chilometri, sono svariate centinaia di feste nel corso della stagione estiva. Ricordo poi che con il piano spiagge abbiamo concesso la trasformazione dei box office in bar e con i consorzi sono state concesse ulteriori deroghe. Certo è che le sanzioni comminate a chi ha tentato di adeguarsi, perché le norme non sono cosi chiare, – conclude - quelle si ci preoccupano». È il caso dei 18 Nodi sul lungomare Da Vinci che aveva seguito la normativa, aumentando il numero di buttafuori rispetto a quanto imposto, per evitare che qualcuno si mettesse a ballare fuori dal recinto, quello in cui erano consentite 200 persone e 200 ce n’erano. Le persone contate all’esterno, a ridosso del bar, alcune della quali sorprese a ballare hanno fatto partire le indagini. Episodio che ha scatenato la rabbia tra gli operatori.
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