Ancona, vuole riottenere l'affidamento dei figli e minaccia le consulenti del Tribunale: scatta il bracciale elettronico per mamma-stalker

Ancona, vuole riottenere l'affidamento dei figli e minaccia le consulenti del Tribunale
Ancona, vuole riottenere l'affidamento dei figli e minaccia le consulenti del Tribunale
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 16:45

ANCONA - Voleva riottenere l'affidamento dei propri figli e per fare questo minacciava, continunamente, due professionistra consulenti per il Tribunale dei Minori di Ancona. Una donna di 42 anni, residente nel capoluogo dorico, è stata sottoposta alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, ai luoghi frequentati dalle due persone in ordine al reato di stalking e violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

Le indagini

La vicenda investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica e che ha portato il personale della Polizia di Stato di Ancona alla misura cautelare, è partita dopo i continui atti persecutori ed insistenti minacce di ritorsione poste in essere dalla donna nei confronti delle due consulenti nel caso avessero redatto relazioni e/o perizie a lei non favorevoli.

L’obiettivo della donna, infatti, era di riottenere l’affidamento dei propri figli che le era stato tolto con precedenti provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

L'applicazione

 Le continue minacce, con espressioni minatorie pronunciate anche nei confronti dei loro familiari, hanno indotto le due consulenti a sporgere denuncia negli uffici della Squadra Mobile di Ancona. Così si è arrivati all’emissione da parte del gip di Ancona, a carico della donna, dell'applicazione del bracciale elettronico e misura cautelare del divieto di avvicinamento a non meno di 500 metri dalle due persone offese, dalla loro dimora, luogo di lavoro e dai loro familiari, nonché il divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo.

La misura

Il Questore di Ancona spiega: «I braccialetti elettronici rappresentano sicuramente una misura efficace per potenziare le misure di protezione delle vittime di condotte persecutorie e/o di violenza domestica. Lo strumento, che in realtà si avvale di due dispositivi, il braccialetto viene apposto al prevenuto e un dispositivo in possesso della vittima, che l'avverte qualora l'aggressore si avvicini troppo. Contemporaneamente un segnale allerta le Forze dell'Ordine, che mandano una pattuglia per effettuare il controllo. Questo strumento è indispensabile per proteggere di più e meglio le donne. L'utilizzo ci conforta in termini di vite salvate poiché le violazioni sono irrisorie e le recidive vengono pesantemente abbattute»

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