Maltempo, conta dei danni dopo la grande paura: «Potremmo chiedere lo stato di calamità»

Maltempo, conta dei danni dopo la grande paura: «Potremmo chiedere lo stato di calamità»
Maltempo, conta dei danni dopo la grande paura: «Potremmo chiedere lo stato di calamità»
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 18 Novembre 2021, 10:24

SENIGALLIA - Sopralluogo del sindaco Massimo Olivetti a Cesano ieri mattina, zona che ha riportato maggiori danni a causa del fosso del Trocco straripato nella serata di martedì. Tanti i garage allagati, con acqua anche ai piani terra. Chiuso lo storico ristorante Pongetti sulla Statale. «Terminata l’allerta meteo valuteremo se richiedere lo stato di calamità - dichiara il sindaco –. Domani mattina (oggi ndr) faremo il punto. Il fosso del Trocco non ha ricevuto l’acqua che arrivava da monte ed è finita in strada».

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La rabbia 

Nel quartiere c’è rabbia per un problema che si ripete spesso. «Qui bastano due ore di pioggia e si allaga tutto – commenta Aroldo Pongetti, titolare del ristorante -, ringrazio le precedenti amministrazioni che mai nulla hanno fatto per mettere in sicurezza il fosso e la frazione, almeno il nuovo sindaco si stava interessando ma non ha fatto in tempo. È passato a fare un sopralluogo per vedere la situazione». Il ristoratore è riuscito a sbarrare tutto evitando che l’acqua entrasse nel suo locale. «Ho comunque dovuto chiudere perché ho il parcheggio fuori uso, pieno di fango – spiega – e senza quello non si può lavorare. Non so ancora quando potrò riaprire. Chi pagherà i danni?». Se lo chiedono anche i residenti di un vicino condominio. «Credo sia arrivato il momento di prendere provvedimenti – aggiunge Luciano Vici, padre di un residente –, non si può ogni volta che piove un po’ più del solito trovarsi in queste condizioni». 
Allagamenti nelle abitazioni al piano terra ci sono stati anche sull’Arceviese a Vallone e Bettolelle, sulla Corinaldese a Borgo Catena, sulla Statale in città. Molte le strade chiuse invase dal fango, come i sottopassi. Due frane in via delle Biscia. Il fiume Misa, che alle 21,30 aveva superato il livello di attenzione, ha raggiunto la piena verso le 23 senza però creare problemi. I vigili urbani con i megafoni hanno avvisato di spostare le auto. Non sono mancate contestazioni da parte di alcuni genitori sulla decisione assunta martedì sera di chiudere le scuole. 
C’è chi ha scritto contrariato sulla pagina Facebook del Comune.

Altri invece hanno spiegato che con le strade piene di fango e detriti avrebbero avuto difficoltà a raggiungere i plessi. «La decisione di chiudere le scuole, concordata con la protezione civile – spiega il sindaco Olivetti – è stata presa anche in considerazione del fatto che molte strade erano impraticabili, diversi i sottopassi chiusi con zone isolate, inoltre il fiume aveva superato lo stato d’attenzione e l’abbiamo monitorato a vista fino a mezzanotte. Non è comunque mai straripato, nemmeno a monte». Problemi anche nei Comuni dell’hinterland tra smottamenti e fango sulle strade.

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