Maltempo, animali salvati dagli angeli del fango a Senigallia: L'Oipa e le associazioni chiedono rinforzi

Maltempo, animali salvati dagli angeli del fango a Senigallia: L'Oipa e le associazioni chiedono rinforzi
Maltempo, animali salvati dagli angeli del fango a Senigallia: L'Oipa e le associazioni chiedono rinforzi
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Martedì 16 Maggio 2023, 17:01

SENIGALLIA- Tornano gli “angeli del fango” degli animali a otto mesi si distanza dalla grave alluvione del settembre scorso. Sono le guardie zoofile e i volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che da ieri (15 maggio) a Senigallia stanno salvando le vittime a quattro zampe della nuova ondata di grave maltempo che fa vittime anche tra i quattro zampe.

Il rifugio Cuori Pelosi di Senigallia, che sorge in zona d’esondazione nonostante le tante richieste al Comune di poterlo trasferire in una sede idonea, è stato evacuato sin da ieri insieme all’associazione Biagio’s group.

Purtroppo il canile ha subito nuovamente danni e sarà da ripristinare.

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L'appello

«I cani del sono stati spostati e stallati provvisoriamente in parte nell’ambulatorio Bigelli Bastianoni, che ci dà supporto in tutte le emergenze, e in parte presso il Tara Dog Park, sempre disponibile anche loro nell’aiutarci», racconta la coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Ancona, Luana Bedetti. «I gatti sono stati spostati in una struttura temporanea fornita dal Comune all’associazione che opera nel canile, che si sta adoperando strenuamente con noi per gli animali sfollati. Qualche mamma gatta si è dispersa e i gattini neonati che abbiamo salvato sono tutti divisi tra noi guardie Oipa e i volontari: facciamo da balie per poterli allattare regolarmente. Abbiamo bisogno di aiuto e rinforzi». L’Oipa torna ad auspicare che il Comune di Senigallia allestisca presto un nuovo rifugio in un luogo adatto, poiché avere una struttura di quel genere accanto al fiume determina drammi e tragedie «Non aver trovato una soluzione in quasi 10 anni per potere mettere in sicurezza gli animali ed evitarne così la morte, come già successo nel 2014 e nello scorso settembre, è inaccettabile. C’è tanto da costruire e ricostruire per aiutare e chiediamo a tutti di darci una mano», osserva Luana Bedetti.

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