Simone: «Mi sento in colpa per Andreea». Un’auto misteriosa e una speranza social: il mistero è sempre più fitto

Simone: «Mi sento in colpa per Andreea». Un auto misteriosa e una speranza social: il mistero è sempre più fitto
Simone: «Mi sento in colpa per Andreea». Un’auto misteriosa e una speranza social: il mistero è sempre più fitto
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Sabato 4 Giugno 2022, 04:50

MAIOLATI SPONTINI  - «Mi sento molto in colpa, ma non perché le ho fatto qualcosa di male, semplicemente per non averla fermata come facevo sempre». A parlare è Simone Gresti, il 43enne fidanzato di Andreea Rabciuc e unico indagato per la sua scomparsa. Dal 12 marzo della 27enne di origini romene non si hanno più notizie. Le indagini dei Carabinieri continuano e Simone al momento è l’unico iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di sequestro di persona.

«Non le avrei mai fatto del male, le voglio bene, se non voleva stare con me poteva lasciarmi come aveva fatto altre volte».

Simone è nello studio del suo avvocato, Emanuele Giuliani, che porta avanti una complessa indagine difensiva con il consulente Andrea Ariola dei Servizi investigativi Ancona. 


«In quattro anni ci saremo lasciati tre volte - racconta Simone - ma è sempre tornata. E quando ci lasciavamo lo faceva in modo eclatante, per farmi preoccupare e attirare l’attenzione su di sé. Credo fosse il suo modo di colmare un bisogno di affetto. Oscillava tra uno stato d’animo decisionista e autonomo a una esasperata ricerca di affetto e di attenzioni. Ecco perché si circondava di tutte quelle persone». Simone fa riferimento agli altri uomini che gravitavano attorno alla sua Andreea. «Non lavorava e provvedevo a tutto io. Viveva con me e la mia famiglia, era libera di fare ciò che voleva. La trattavo bene, lei non sempre faceva lo stesso, eppure restava con me».

Alle 6,45 del 12 marzo alla roulotte sulla Montecarottese Andreea se ne va. In quel breve tratto, dove la strada sterrata incontra l’asfalto della Montecarottese, di Andreea si perdono le tracce. Le perdono anche i cani molecolari dei Carabinieri, come se fosse salita su un’auto. «Può essere – dice ancora Simone – so che quella mattina voleva solo andare via, aveva fretta. Pensavo che sarebbe andata da Georgeta, la madre. Ora mi vergogno a contattarla, anche solo per chiedere come sta. Dopotutto sono indagato per il sequestro della figlia». Il lunedì successivo, quando la mamma ne ha denunciato la scomparsa, Simone va a cercarla a casa di un amico, Omar. 


Mentre l’ex fidanzato, Daniele, il quale aveva dichiarato alla trasmissione “Chi l’ha visto?” di avere un appuntamento con Andreea la mattina del 12 marzo, si reca in un altro casolare a Montecarotto dove vengono organizzati dei rave party. Ci va con un amico, Antonio. Arriva sconvolto, come dirà il proprietario a “Chi l’ha visto?”: «È morta, è morta, ha fatto una finaccia, è successo un casino, tanto è morta. Vado dalla madre e facciamo la denuncia, tanto è morta…» avrebbe farneticato Daniele in modo confuso al proprietario del casolare. Intanto spunta un’altra pista. 


L’avvocato Giuliani: «Abbiamo preso contatto con una persona che aveva detto di aver saputo che nei giorni successivi alla scomparsa Andreea sarebbe stata a bordo di un’auto rimasta coinvolta in un incidente stradale» ma poi questo testimone avrebbe fatto dietrofront alla richiesta del difensore di una deposizione scritta ai Carabinieri. E dai social spunta un like a una foto postata da Omar il 30 maggio. A esprimere il “mi piace” è un nickname con un Id strano. “Andreea1048”. «Spero che sia lei - conclude Simone – era brava a clonare i profili, lo faceva spesso. Ma io me ne accorgevo e mandavo messaggi di prova che arrivavano al suo cellulare». 

E’ stata depositata la perizia medico-legale del dottor Tagliabracci incaricato dalla Procura di passare al setaccio l’Audi di Simone. Sono state trovate tracce di sangue. «Ma io sono tranquillo, immagino che siano solo minuscole tracce vecchie stavamo spesso insieme in macchina»

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