Il proprietario del casolare: «Quella sera Andreea era stressata e giù di morale dopo gli insulti che aveva subito»

Il proprietario del casolare: «Quella sera Andreea era stressata e giù di morale dopo gli insulti che aveva subito»
Il proprietario del casolare: «Quella sera Andreea era stressata e giù di morale dopo gli insulti che aveva subito»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 22 Aprile 2022, 07:10

MAIOLATI SPONTINI - Quaranta giorni avvolti nel mistero. Quaranta giorni che Andreea Rabciuc manca da casa. L’ultimo segno tangibile lasciato dalla 27enne di origine romena è rappresentato dal party di quella lunga notte dello scorso 12 marzo, passata in buona parte nella roulotte del casolare sulla Montecarottese. Con lei, il proprietario della tenuta, Francesco, Aurora, e il fidanzato di Andreea, Simone Gresti, unico indagato per sequestro di persona. 


«Quella sera Andreea era stressata – raccontava ieri a La Vita in Diretta Francesco, già ascoltato dagli inquirenti – era lucida, ma molto giù di morale, perché il suo ragazzo la stava insultando.

Lei era stanca e forse questo l’ha spinta ad andare via. Ha chiesto il telefono (ce lo aveva in mano Simone, ndr) ma lui non glielo ha dato». Poi, il nulla. La 27enne sarebbe sparita con uno zaino, un cappellino rosa e senza il suo smartphone, rimasto nelle mani del 43enne Simone e riconsegnato domenica alla mamma di lei. Gli angoli del mistero potrebbero essere smussati proprio con l’analisi del cellulare della ragazza, scandagliato assieme ad altri dispositivi sequestrati dai carabinieri, tra cui lo smartphone di Simone. 


Quella notte Andreea ha chattato con qualcuno, ha chiesto a qualcuno di venirla a prendere? Di sicuro, fino a poco prima delle 22 dell’11 marzo si era scambiata dei messaggi con l’ex fidanzato, Daniele, con il quale era tornata a frequentarsi da qualche mese. E attorno alle 4 di notte aveva provato a mettersi in contatto con il padre, residente in Spagna e con cui non ha rapporti stabili. Perché il bisogno di chiamarlo? Alcuni messaggi (non è chiaro il destinatario) sarebbero stati cancellati dal telefono, ma i consulenti (Luca Russo per la procura, Andrea Ariola per la difesa) sono al lavoro per poterli recuperare. In fase d’analisi anche due giubbotti di Simone: uno lo indossava la notte della scomparsa della fidanzata, un altro è quello portato durante un cazzotto ricevuto in un pub di Jesi. Per ora, la procura non ha chiesto altri sopralluoghi nel casolare sulla Montecarottese.

Durante la trasmissione Chi l’ha Visto? sono emerse tre segnalazioni sulla presunta presenza della 27enne a Roma, in zona Magliana, ad Ancona (all’altezza della Galleria dorica) e a Milano, vicino a una stazione della metro. Più di un commerciante avrebbe riconosciuto Andreea in una ragazza che si aggirava con altre persone per il quartiere capitolino. In un bar avrebbe anche consumato una o due birre. In un fax inviato alla trasmissione di Federica Sciarelli le parole di una residente della Magliana: «Quella ragazza chiedeva soldi perché diceva piangendo che non aveva nè da mangiare né da dormire». Ogni segnalazione verrà vagliata dalle forze dell’ordine. 


«Simone – diceva ieri il difensore Emanuele Giuliani – alterna momenti di tranquillità, perché sa di essere estraneo alla scomparsa, a momenti in cui ha il fiato corto per la preoccupazione. Per lui è un periodo duro. Le segnalazioni di avvistamento? Le ha accolte in maniera positiva, vuol dire che qualcosa si sta muovendo. Noi stiamo facendo di tutto per trovare Andreea». 

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