Maiolati Spontini: dopo la lite al bar lo aspetta in strada, aggredito con 22 coltellate

I carabinieri durante la ricerca del coltello
I carabinieri durante la ricerca del coltello
di Talita Frezzi
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Sabato 19 Ottobre 2019, 09:02
MAIOLATI SPONTINI - Una lite iniziata la sera prima per delle vecchie ruggini, incomprensioni che nel tempo sono incancrenite e nella testa di un 66enne di Castelbellino, sono diventate mostri. Mostri capaci di armare la mano di una mente labile fino a farla diventare quella di un killer. E così da quella banale lite, avvenuta giovedì sera in un bar della zona, ieri mattina è scattata la scintilla della vendetta sanguinosa. 

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Il 66enne (S.A.) - già in cura al servizio psichiatrico dell’ospedale di Jesi - è andato a fare colazione al solito caffè di via Risorgimento. Erano le 4.40. Un’ora dopo, aspettava la sua vittima all’incrocio tra via Trieste e via Fornaci, quartiere residenziale di Moie vicino alla “Fornace”. Impugnava un coltello da cucina a lama liscia. Ha atteso che il suo rivale, un 83enne di Castelbellino (V.S. le iniziali) passasse, come ogni mattina, per la consueta passeggiata dell’alba poi lo ha aggredito alle spalle, colpendolo con una raffica di pugni alla nuca. Una violenza inaudita e sproporzionata. L’aggressore ha estratto il coltello e ha inferto alcuni fendenti alla schiena e al torace, facendo stramazzare la vittima al suolo in una pozza di sangue. Lo ha massacrato. Le urla disperate del poveretto hanno svegliato i residenti del quartiere. «Una paura terribile - dice una residente - Sentendo le urla ho acceso tutte le luci e ho aperto la finestra per guardare in strada cosa stesse accadendo. C’era quel poveretto steso a terra, quanto sangue. Proprio quando ho acceso le luci, ho visto l’uomo che lo stava picchiando, alto e grosso con un cappuccio in testa e vestito di scuro, che scappava via. Poco dopo sono arrivate l’ambulanza e i Carabinieri».

L’aggressore si è dato alla fuga gettando via il coltello, che per la violenza dei colpi si era spezzato in due. Un paio di ragazzi sono usciti a vedere e a prestare i primi soccorsi, mentre scattava la caccia all’uomo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Jesi, i militari della stazione di Moie, gli esperti del Ris. Poi la Polizia locale dell’Unione dei Comuni, l’ambulanza e l’automedica. Per l’83enne una corsa disperata all’ospedale Urbani di Jesi dove si trova ricoverato in Rianimazione in gravi condizioni: è stato medicato con 22 punti di sutura alla testa, i fendenti gli hanno perforato un polmone. Potrebbe aver riconosciuto il suo aggressore e messo i militari sulle sue tracce. 

Infatti i militari lo hanno raggiunto poco dopo, nella sua abitazione a Castelbellino Stazione. Lo hanno portato in caserma per interrogarlo e nel pomeriggio è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, poiché le ferite inferte interessavano parti vitali, e su disposizione del pm della Procura trasferito al carcere di Montacuto. Intanto i militari della stazione di Moie hanno ispezionato il parco dei Pontacci, vicinissimo al luogo dell’aggressione, e rinvenuto il coltello ancora sporco di sangue: la lama è stata trovata subito sul luogo dell’aggressione, il manico poco distante, gettato in un prato.
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