Studentesse sull'isola in rivolta
nove baby cuoche bloccate in hotel

Studentesse sull'isola in rivolta nove baby cuoche bloccate in hotel
di Giacomo Quattrini
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Giovedì 22 Novembre 2018, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 15:09
LORETO - Nove studentesse e una insegnante dell’Istituto Einstein Nebbia di Loreto sono costrette da lunedì a restare nel villaggio turistico che li ospita a Le Reunion. Le ragazze dall’11 novembre si trovano nell’isola dell’Oceano indiano che fa parte del Dipartimento francese e che, come tale, è in fibrillazione per il rincaro del carburante deciso da Macron. Partite per il progetto Erasmus+ che l’alberghiero di Loreto ha attivato a La Reunion le ragazze sono delle classi IV e V degli indirizzi ricevimento, sala e cucina.
Sono ospitate in un residence sul mare e per andare a svolgere lo stage in ristoranti e alberghi avrebbero dovuto prendere i bus di linea dopo aver studiato il francese la scorsa settimana. Ma con l’esplosione della protesta dei gilet gialli in Francia, anche a La Reunion gli animi si sono accesi, con manifestazioni, blocchi stradali e coprifuoco alle 21. Agitazioni che sono sfociate anche nello sciopero del trasporto pubblico. Così, per evitare di fare anche quattro chilometri a piedi per raggiungere i posti di lavoro tra le proteste in corso, le ragazze hanno preferito restare nel villaggio a studiare la lingua.
  
Al momento non c’è stato alcun disagio e per il rientro in Italia è stata confermata la data del 10 dicembre.
Contattate tramite la referente Erasmus dell’Istituto, Raffaella Lodovici, le nove ragazze ieri hanno fatto sapere di stare bene: «Siamo felici di vivere quest’esperienza di formazione in un’isola tropicale e speriamo che gli scioperi finiscano presto per poter fare il nostro stage aziendale». Le giovani rivelano che «la situazione è sotto controllo, semplicemente non riusciamo a raggiungere i luoghi di stage per i blocchi stradali ma stiamo continuando l’esperienza focalizzandoci su un potenziamento del francese».
La Lodovici spiega che «lo sciopero dei mezzi è iniziato proprio nel loro primo giorno di stage ma l’allarme sta rientrando». A confermarlo ieri il dirigente scolastico dell’Einstein Nebbia Gabriele Torquati: «Possono uscire tranquillamente dal residence, ma visto che il servizio bus è sospeso per le proteste dovute ai rincari del carburante abbiamo preferito continuare lo studio della lingua anziché raggiungere a piedi ristoranti e alberghi a 4 e 5 stelle che ci ospitano per gli stage». Torquati avvisato lunedì dall’accompagnatrice, Maria Teresa Monachesi, ha concordato la decisione e si è informato con la referente sul posto del progetto: «Ci ha assicurato che per fine settimana le proteste termineranno, quindi potranno iniziare gli stage».
 
Il preside tranquillizza le famiglie delle alunne, non tutte di Loreto, alcune già maggiorenni: «Non ci sono stati pericoli, ma solo una modifica del programma». La prossima settimana due insegnanti raggiungeranno La Reunion per dare il cambio alla professoressa Monachesi, «in modo tale - spiega Torquati - da non mettere in difficoltà i programmi didattici dell’insegnante, è un turnover già concordato». È il secondo anno che l’Einstein Nebbia invia studenti nell’isola: «Ci eravamo trovati bene e gli operatori ci chiesero di tornare, così come altri nei Caraibi dove abbiamo attivato altri progetti». L’Istituto infatti, grazie alla carta Vet, unico ad averla nelle Marche, usufruisce di 60 borse all’anno per l’Erasmus fino al 2020, con gli studenti che per un mese lavorano in paesi lontani come Guadalupe, Aruba o Turks e Caicos.
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