Omissione di atti d'ufficio
Sindaci rischiano il processo

Omissione di atti d'ufficio Sindaci rischiano il processo
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Mercoledì 17 Settembre 2014, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 17:56
ANCONA - Omissione di atti d'ufficio: rischiano di finire a processo il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti e il suo predecessore Moreno Pieroni.



L'accusa riguarda l'inchiesta sulle presunte emissioni inquinanti prodotte dalle fonderie del Gruppo Ragaini a Villa Costantina nel periodo di riferimento 2001-2013. Il Gup Carlo Cimini ha fissato l'udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Ancona nel procedimento penale a carico dei due amministratori della città mariana, dei legali rappresentanti di Lomet e Ragall, Claudia Ragaini e Giannello Lupidi, del consulente tecnico ambientale del Gruppo Ragaini Alberto Cupido e del dirigente delle Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali della Regione Marche David Piccinini. Come parte offesa figura il comitato dell'insediamento abitativo "Villa Costantina" costituito dai 49 residenti da cui è partita la querela nel 2009. Sui due amministratori comunali pesa la mancata attivazione delle "procedure di classificazione dell'impianto industriale del Gruppo Ragaini come impianto insalubre di I e II classe”. Avrebbero consentito “negli anni l'esercizio di attività di industrie insalubri di prima classe" che "dovevano essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni, salvo la prova di non recare nocumento alla salute del vicinato".



Ai responsabili delle due aziende viene invece contestata l'ipotesi di reato ambientale perché "consentivano la dispersione nella fognatura pubblica di acque di scarico contenenti valori di cloruri eccedenti i limiti previsti", nonché "di polveri Pm10 in quantitativi di sforamento superiori a quello consentito dalla normativa di riferimento", lasciando che "i camini dell'impianto di verniciatura emettessero senza alcun controllo e monitoraggio fumi ed esalazioni odorifere nell'ambiente, atte a molestare gli abitanti del vicino insediamento abitativo". Mentre l'ingegnere del Gruppo, Alberto Cupido, avrebbe attestato "attraverso certificazione non veritera la non pericolosità" di alcuni rifiuti. Quanto al ruolo svolto dalla Regione, il dirigente David Piccinini è iscritto nel registro degli indagati per non aver posto in essere "i provvedimenti proporzionati alla gravità delle infrazioni riscontrate presso la ditta Lomet”, “senza imporre all'impresa, entro breve termine, le modifiche per l'adeguamento alle norme", tenuto conto delle "inosservanze delle prescizioni all'Aia segnalate dal servizio impiantistica regionale di Arpam".



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