Il vescovo nega l’autorizzazione
per la tombolata con gli sfollati

Il vescovo nega l’autorizzazione per la tombolata con gli sfollati
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Sabato 31 Dicembre 2016, 10:15
LORETO - Vescovo e parroco in tensione dopo il diniego di Mons. Tonucci ad autorizzare la festicciola per i volontari del sisma nei locali del palazzo Illirico. È ancora fresca la polemica per la catechista multata in piazza della Madonna, accusata di violazione di luogo sacro e schiamazzi notturni per aver girato con l’auto attorno alla fontana, e suonato il clacson, mentre riaccompagnava i bambini terremotati da una cena parrocchiale. Ora nuovi malumori sulla gestione del palazzo Illirico rischiano di turbare anche i buoni rapporti tra Delegazione pontificia e prelatura di Loreto.

L’episodio risale a mercoledì scorso, quando don Paolo Volpe, direttore del Centro Giovanni Paolo II di Montorso e responsabile della Pastorale giovanile, riceve un messaggio dall’intendente dell’immobile di proprietà della Delegazione, Marco Mandolini, in cui viene informato che «senza autorizzazione non è possibile organizzare feste e attività simili, né tanto meno l’ingresso di persone non autorizzate». Proprio l’indomani era in programma una tombolata dedicata ai volontari che in questi due mesi hanno prestato servizio in favore dei terremotati accolti nel Centro e nel palazzo Illirico. Una iniziativa annunciata in calce alla lettera di ringraziamento che nelle scorse settimane il giovane parroco ha divulgato su Facebook unitamente agli auguri di Natale.

«Assieme ai coordinatori dei gruppi, associazioni, movimenti e parrocchie di Loreto e ai loro referenti parrocchiali avevamo pensato di organizzare l’evento al palazzo Illirico per coinvolgere i pochi terremotati ancora lì presenti – spiega don Paolo – anche perché diversi di loro non hanno possibilità di muoversi autonomamente. Preso da mille cose, tra la sistemazione del Centro dopo la partenza degli ultimi sfollati e le feste di Natale, non ho chiesto autorizzazioni. Sinceramente non pensavo neppure servissero, perché il cuore mi dice che siamo un’unica grande famiglia ed una sola è la vigna nella quale lavoriamo e abbiamo incontrato Cristo nei poveri». Convinto di essere in tempo per rimediare, ha così scritto all’arcivescovo. «Date la natura e la finalità dell’iniziativa, ero certo di poter ovviare al problema ed ottenere l’autorizzazione richiesta. Purtroppo né i buoni propositi né il buonsenso hanno prevalso sugli ostacoli burocratici, che hanno finito con l’assumere le fattezze di una rivendicazione di potere». Prosegue il parroco: «Alcuni giornali, attingendo dai social network, avevano già pubblicizzato l’evento. Una circostanza puntualizzata da Mons. Tonucci nel negare l’uso del palazzo Illirico, invitandoci in alternativa a ripiegare sulla struttura di Montorso».

 Come da indicazioni, la tombolata si è svolta nel refettorio del Centro, tornato a svolgere regolarmente le attività di accoglienza. Da qualche giorno vi risiedono 177 ragazzi di Comunione e Liberazione giunti da Rimini per prestare aiuto nei campeggi della Riviera, dove sono ancora alloggiate numerose famiglie colpite dal sisma. Non si arresta, dunque, la solidarietà nella Casa dei giovani voluta da Papa Wojtyla. Ad alimentarla anche nuovi appuntamenti che «hanno l’unico scopo di irrobustire i legami già stretti e chissà, in futuro, ritrovarci insieme non solo per condividere eventi importanti nel servizio, ma anche qualche cammino più feriale e ordinario», auspica don Paolo. Come la serata di festa con cena offerta dalla comunità del Centro, esibizione del gruppo rock femminile Paillettes e ricordo dell’esperienza di volontariato per il sisma, in calendario sabato 7 gennaio alle 20 a Montorso.
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