«Non ce la faccio più, scusatemi»
Si spegne il sorriso della maestra triste

«Non ce la faccio più, scusatemi» Si spegne il sorriso della maestra triste
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Sabato 17 Marzo 2018, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 10:48
LORETO - Troppi pensieri brutti per sopportare il peso di una vita che si era fatta difficile, un tunnel senza luce. Il futuro lavorativo incerto, una forte delusione d’amore, lo stato di salute che da tempo la preoccupava. Probabilmente per tutti questi motivi ieri mattina Lakshimi Spedaletti, giovane insegnante di 34 anni, ha deciso di farla finita. Un amico l’ha ritrovata dentro la sua abitazione in via Brancondi, nel centro di Loreto, ormai senza vita. 

Si era impiccata già da qualche ora e aveva lasciato un biglietto inequivocabile: «Non ce la faccio più, scusatemi». La sua morte ha choccato tre comunità: Loreto dove abitava, Castelfidardo dove lavorava e Recanati dove usciva spesso con gli amici. Lakshimi era nata in India ma da piccolina fu adottata da una famiglia di Loreto che l’ha amata profondamente: il papà Giuseppe Spedaletti titolare della Mediatel Sas con sede proprio in via Fratelli Brancondi e la mamma Daniela Storti anche lei insegnante sono proprietari di tanti immobili a Loreto, comprese le famose grotte sotterranee che sarebbero state coinvolte tra 10 giorni nelle Giornate del Fai. Gli Spedaletti adottarono anche un altro bambino indiano, Bruno, il fratellastro tanto amato da Lakshimi, donando amore e certezze ad entrambi. Una famiglia molto conosciuta nella città mariana, apprezzata e stimata da tutti.

Lei poi, con il suo sorriso, non passava inosservata. Tanti progetti e passioni, come il canto che praticava spesso nel locale di Grotte, “Il paradiso delle donne”. Aveva prima lavorato in una scuola paritaria di Loreto, a settembre l’assunzione nella materna delle Fornaci a Castelfidardo. Un grande traguardo messo in discussione dal contenzioso nazionale in capo al Miur, temeva che a fine anno scolastico avrebbe perso il ruolo. Tanto dolore gli aveva provocato poi la recente rottura del rapporto con l’uomo che amava. Su Facebook aveva scritto: «Amare per me significherà sempre restare e mai andarsene, anche se uno dei due cade», facendo capire di non aver accettato la fine della storia. La dirigente dell’Istituto comprensivo Soprani di Castelfidardo, Vincenza D’Angelo, ha ricevuto la notizia mentre era ad una iniziativa sulla legalità: «Siamo tutti sconvolti, Lakshimi era piena di progetti e aveva idee molto belle, non riusciamo a capire perché». 

Non si dà pace l’ex preside Annunziata Brandoni, amica di famiglia e alla quale Lakshimi si rivolgeva nei suoi momenti più bui e che gli scrive il suo addio tramite i social:.«Eri così bella. Intelligente. Piena di vita. E tanti sogni da realizzare. I genitori che ti adoravano. Avevi iniziato il tuo cammino di maestra. Avresti fatto felici tanti bambini. Perché ti sei lasciata andare? Perché non mi hai chiamato come facevi quando ti sembrava che il mondo ti fosse ostile? Ti avrei ricordato il bene che ti volevano tante persone e ti avrei detto che avevi tutta la vita davanti. Invece hai scelto di non sperare più. Eri troppo sensibile per questo piccolo mondo egoista».
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