Lite e bicchiere spaccato in faccia
impiegato condannato a tre anni

Lite e bicchiere spaccato in faccia impiegato condannato a tre anni
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Sabato 16 Marzo 2019, 07:25
ANCONA - Aveva aggredito un conoscente in piazza del Papa, colpendolo da dietro con un bicchiere di vetro. I pezzi si erano infranti sul volto della vittima, provocando una ferita e uno sfregio permanente. È questa la ricostruzione offerta dalla procura su un fatto accaduto nel centro della movida anconetana la sera del 27 giugno 2012 e che aveva coinvolto un impiegato di 29 anni e un imprenditore di 32. Quest’ultimo aveva riportato lesioni per oltre 40 giorni. In tribunale, la vicenda si è conclusa: l’aggressore è stato condannato a tre anni di reclusione per il reato di lesioni personali gravissime. Il pm Irene Bilotta aveva chiesto 8 anni di carcere al termine della requisitoria. È stata concessa una provvisionale di 10mila euro alla vittima, parte civile attraverso l’avvocato Marco Manfredi.

 

All’inizio del processo era stato presentato un maxi risarcimento: mezzo milione di euro. L’imputato era presente alla lettura della sentenza. Assistito dai legali Federica Battistoni e Jacopo Saccomani, prima del ritiro dei giudici ha voluto rendere delle dichiarazioni spontanee, sostenendo di non aver mai avuto l’intenzione di colpire il 32enne. Tutto era nato di fronte all’ex Kona Cafè. Stando alla ricostruzione della procura, mentre il 32enne si stava dirigendo verso l’auto era stato fermato e aggredito dall’imputato con un bicchiere di vetro, rottosi in mille pezzi al momento dello schianto contro il viso della vittima. Tutt’altra la versione dell’imputato secondo cui c’era stata tra i due una colluttazione durante un tentativo di chiarimento. Il bicchiere si sarebbe rotto mentre il 32enne stava cercando di dare una testata all’impiegato. Per proteggersi, si era portato al volto le mani dove teneva il bicchiere. In quel frangente, la rottura del vetro. L’impiegato si era ferito alla mano. Pochi giorni prima dell’episodio in piazza del Papa, i due erano arrivati alla scontro verbale al Conero Golf Club di Sirolo. In quell’occasione, era stato l’imprenditore a minacciare il 29enne, intimandogli di stare alla larga dal suo tavolo. Per quel fatto, il 32enne è stato condannato dal giudice di pace. 
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