Lavoro fino al 31 dicembre, dopo il buio
«Cartiere, dateci chiarezza sul futuro»

Lavoro fino al 31 dicembre, dopo il buio «Cartiere, dateci chiarezza sul futuro»
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Sabato 20 Luglio 2019, 07:05
FABRIANO - «Vogliamo chiarezza sul futuro delle Cartiere di Fabriano: abbiamo garanzie di lavoro solo fino al 31 dicembre di quest’anno. La proprietà, ma anche la Regione Marche, prendano posizione». È il messaggio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e delle Rsu degli stabilimenti di Fabriano, Rocchetta Bassa, Pioraco e Castelraimondo a meno di una settimana dall’incontro con la proprietà a Verona. 

 

«Le commesse tardano ad arrivare perché non c’è un impegno costante, i contratti a tempo determinato sono scomparsi, il turn-over è assente: l’amministratore delegato dovrà darci risposte certe», hanno ribadito le parti sociali che, ieri mattina, hanno convocato una conferenza stampa unitaria davanti allo stabilimento di Rocchetta di Fabriano. Corsa contro il tempo per invertire la rotta degli storici stabilimenti delle Cartiere che producono banconote da 170 anni e che stanno attraversando un periodo di difficoltà.

«A seguito delle assemblee che si sono tenute nei giorni scorsi – riferiscono le rsu - è scaturita da parte di tutti i lavoratori la volontà di ottenere risposte chiare sul futuro occupazionale. Nel vertice con l’azienda, il 24 luglio, chiederemo con forza di conoscere il futuro produttivo degli stabilimenti in attesa della presentazione quanto prima del piano industriale atteso da un anno e mezzo». Diversi i problemi che non riguardano solo il settore banconote di Fabriano, ma anche gli altri siti produttivi marchigiani a partire dal non utilizzo di macchinari acquistati e non messi in funzione nello stabilimento di Pioraco, lo spostamento di personale da uno stabilimento all’altro, lo stop al ciclo continuo e il mancato rinnovo di 40 lavoratori a tempo determinato scaduti nei giorni scorsi. 

«Tutto ciò – concludono rsu e sindacati - rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria in un territorio già devastato a seguito della crisi economica industriale e dal terremoto del 2016». L’obiettivo, quindi, a pochi giorni dalla trasferta a Verona, è quello di alzare la voce per tutelare tutti i posti di lavoro e ottenere una politica economica che faccia vincere all’azienda nuove commesse per permettere la continuità produttiva agli stabilimenti anche l’anno prossimo.
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