Strage di Corinaldo, Fedez e Sfera assenti. Il perito: «La Lanterna è un deposito agricolo. Uscita di sicurezza? Inguardabile»

«La Lanterna di Corinaldo è un deposito agricolo. L’uscita di sicurezza? Inguardabile». Assenti Fedez e Sfera
«La Lanterna di Corinaldo è un deposito agricolo. L’uscita di sicurezza? Inguardabile». Assenti Fedez e Sfera
di Federica Serfilippi
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Sabato 25 Febbraio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 18:00

ANCONA Assenti giustificati. Non hanno risposto alla citazione della procura Sfera Ebbasta e Fedez, chiamati a testimoniare nell’ambito del processo per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, filone dei colletti bianchi. Entrambi non sono venuti in aula per legittimo impedimento. Il trapper che sarebbe dovuto arrivare a Corinaldo la notte della tragedia non è potuto comparire perché impegnato in questi giorni a registrare un videoclip con la cantante Bia. Fedez, ospite per un dj set alla Lanterna nel febbraio 2016, è invece attualmente occupato con una campagna pubblicitaria. 


Il prossimo step

Questo vuol dire che la procura dovrà citarli di nuovo: l’obiettivo è sentire entrambi i cantanti nel corso delle prossime udienze per rappresentare il tipo di evento e i contesti in cui i due rapper erano stati chiamati come ospiti dalla direzione della Lanterna Azzurra.

Con l’assenza dei cantanti, ieri tutta l’udienza si è basata sulla testimonianza di Marcello Mangione, l’ingegnere dell’Arma dei carabinieri scelto dalla procura per valutare lo stato della Lanterna Azzurra, dal punto di vista della sicurezza. 

L’uscita

Il perito si è soffermato molto sulla rampa esterna dell’uscita numero tre del locale, giudicata «inguardabile e improvvisata dal punto di vista ingegneristico», con un pendenza del 20% e, dunque, superiore ai limiti (12%) previsti dalla normativa. Inoltre, le balaustre di ferro (crollate sotto il peso dei ragazzi) che avrebbero dovuto «sopportare una spinta di 300 chili per metro non potevano sopportare in realtà più di 40 chili». Criticità, stando al testimone, che la Commissione di Vigilanza (sei membri sono a processo) avrebbe dovuto percepire. Mangione ha ricostruito poi la storia edilizia dell’immobile di via Madonna del Piano. Stando a quanto emerso in udienza, «l’ultima certificazione di agibilità risale al 1974» ed è legata alla catalogazione come «magazzino agricolo. Non c’era l’agibilità per la sala da ballo». Nel 1984 è stata avviata dai proprietari dell’immobile la pratica di condono (perchè l’edificio sorgeva in parte su un terreno di proprietà comunale), che però non sarebbe mai stata vagliata in maniera ufficiale. Di tutt’altro parere la difesa, che ha sempre rigettato la contestazione del magazzino agricolo: «Sono stati messi i puntini sulle i - ha detto Giuseppe Orlandi, padre del 15enne Mattia, una delle 6 vittime - non c’era niente a norma in quel locale. Fedez e Sfera? Si dovrebbero informare prima di andare in certi posti, persone che smuovono 20/30mila ragazzi non possono suonare in una magazzino agricolo». 
 

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