ANCONA - Processo bis sulla strage di Corinaldo, chiesta la nullità delle perizie tecniche disposte dalla procura. Ancora una questione preliminare discussa in aula, questa mattina, nell'ambito del procedimento incardinato per valutare eventuali responsabilià amministrative sulla tragedia avvenuta alla Lanterna Azzurra la notte dell'8 dicembre 2018, quando morirono sei persone e ne rimasero ferite circa 200. In questa tranche sono nove gli imputati, tra cui i componenti della Commissione di Vigilanza che aveva rilasciato al locale la licenza di pubblico spettacolo pur, dice la procura, non avendone i requisiti. Le accuse, a vario titolo, sono di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo e falso. Le perizie tecniche irripetibili erano state conferite dalla procura a dicembre 2018 a due consulenti tecnici, incaricati di rilevare lo stato dei luoghi, la correttezza del piano di emergenza e di evacuazione del locale, nonché il funzionamento delle luci d’emergenza e la predisposizione delle balaustre dell’uscita numero tre, dove crollarono le balaustre.
Le eccezioni
L'avvocato Marina Magistrelli, che difende l'ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi e rappresenta la difesa anche di altri due imputati, Massimo Manna, tecnico del Comune, e Rodolfo Milani, vigile del fuoco, anche loro della Commissione, ha chiesto la nullità del decreto di citazione a giudizio per l'inutilizzabilità di una delle due consulenze tecniche e per l'indeterminatezza e genericità della imputazione relativa ai suoi assistiti.