La Lordflex's passa dai materassi alle mascherine: «Giusto riconvertire in questo momento»

Serra de' Conti, la Lordflex's passa dai materassi alle mascherine: «Giusto riconvertire in questo momento»
Serra de' Conti, la Lordflex's passa dai materassi alle mascherine: «Giusto riconvertire in questo momento»
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 10:22

SERRA DE' CONTI - «Perché abbiamo riconvertito l'azienda per produrre mascherine protettive? Questo è quello che ci piace fare, essere utili alla società e dare anche noi un contributo per contrastare l'emergenza Coronavirus». Parola di Guerrino Bini, amministratore unico della Lordflex's srl, azienda di Serra de' Conti che da oltre cinquant'anni si occupa della produzione di materassi, reti e accessori letto. Dalla fine della settimana scorsa, l'imprenditore ha deciso di tenere a riposo le linee in fermento fino dal 1967. I macchinari, però, non sono stati tutti spenti.

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Uno, un particolare, è stato convertito per produrre mascherine protettive, dispositivi indispensabili per fronteggiare l'emergenza sanitaria. «L'idea - spiega Bini - mi è venuta dallo stato di necessità delle persone che devono proteggersi. È una sensazione angosciante la mancanza di mascherine. Ho coinvolto i ragazzi dello stabilimento e mi sono venuti dietro. Così, proprio noi che ogni giorno vediamo scorrere tra le nostre mani i tessuti, abbiamo pensato a cosa si poteva fare per aiutare, iniziando ad adoperarci con la nostra creatività per cercare di riorganizzare la produzione e i macchinari. Ecco, se tutto va bene, entro questo fine settimana usciranno i primi campioni di mascherine sanitarie».
 
Nel campionario improvvisato ci sarà posto per quelle chirurgiche, ma anche per quelle dotate di valvole, le più richieste in ambito sanitario per cercare di arginare il rischio contagio da Coronavirus. «Contiamo, quando tutto sarà a pieno regime, di produrre centomila pezzi al giorno. La cosa più difficile? Per ora, reperire i materiali». Nessuna difficoltà per il numero di clienti. «Abbiamo avuto già conferma Bini contatti con gli Stati Uniti e il Canada. Ma prima servono tutti i permessi e le certificazioni per regolarizzare i prodotti. Appena tutto sarà a norma, prenderemo gli ordini». Il target della clientela sarà variegato: «Le mascherine sono destinate a tutti coloro che ne avranno bisogno». Finita l'emergenza, l'azienda tornerà alla produzione originaria. L'idea di fermare l'attività canonica in mezzo all'emergenza è stata raccolta anche da Francesco Fede, imprenditore di Fiastra e titolare della Guerrino Protezioni, piccola impresa che si occupa della produzione di giacche anti zanna per proteggere i cani dai cinghiali.
La scelta
«Mi sono fermato racconta Francesco per produrre a mano mascherine e aiutare chi ne ha bisogno, senza chiedere nulla in cambio. È tutto a scopo benefico». In poco meno di due giorni ne sono state cucite circa 150. È stato un post lasciato su Facebook, in cui venivano mostrate le mascherine artigianali, a far scatenare gli ordini. «Le ho mandate a Reggio Emilia, a Roma e nel Maceratese. È una richiesta continua. Continuerò fino a che avrò i materiali. Ma finché posso, andrò avanti con le mascherine».
 

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