CORINALDO - I carabinieri hanno eseguito un decreto del gip del Tribunale di Ancona che ha disposto il sequestro preventivo della discoteca Lanterna Azzurra Clubbing di Corinaldo dove nella notte tra il 7 e l'8 dicembre scorso morirono sei persone. Gli approfondimenti investigativi, fa sapere la Procura, «hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza».
Non solo i gestori della Lanterna Azzurra, i proprietari e un addetto alla sicurezza, già indagati per la morte di sei persone nella discoteca di Corinaldo insieme al ragazzo sospettato di aver spruzzato lo spray al peperoncino. L'inchiesta sulla strage dell'8 dicembre scorso ora coinvolge anche chi diede via libera alla discoteca, che secondo una perizia era «strutturalmente e funzionalmente inidonea allo scopo come emerge dalle numerose irregolarità accertate" ed è tuttora catalogata come capanno agricolo. La Procura della Repubblica di Ancona procede anche nei confronti dei componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei Comuni associati di Corinaldo e Castelleone di Suasa nell'unione Misa e Nevola. Tra loro anche il sindaco di Corinaldo Matteo Principi. Sono indagati per le ipotesi di reati di concorso in omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico.
Lanterna Azzurra sequestrata
Indagato anche il sindaco Principi
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Venerdì 24 Maggio 2019, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 16:29
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