Killer del catamarano: il delitto nel 1988
Poi due rocambolesche fughe

Il primo arresto di Pippo De Cristofaro
Il primo arresto di Pippo De Cristofaro
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Venerdì 20 Maggio 2016, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12:32

ANCONA  - È stato catturato per la terza volta Filippo «Pippo» de Cristofaro, 62 anni, l'uomo che nel giugno 1988 uccise a colpi di machete la skipper pesarese Annarita Curina, per impadronirsi del suo catamarano mentre erano in viaggio verso le Baleari, insieme alla 17enne olandese Diane Beyer e ad un altro amico anche lui olandese.
 

 


La prima volta è stata 21 luglio 1988, quando l'Arx (questo il nome dell'imbarcazione) viene fermato in Tunisia, dopo un lungo inseguimento in vari porti del Mediterraneo e i tre arrestati: Annarita era stata uccisa subito dopo la partenza da Pesaro il 10 giugno e il 28 giugno un peschereccio aveva ripescato al largo di Senigallia il cadavere straziato di Annarita, avvolto in un coperta e zavorrato da un'ancora legata alle caviglie. La scoperta del corpo dà il via alle indagini.

De Cristofaro viene condannato all'ergastolo (la Cassazione si pronuncia in via definitiva nel 1991), nonostante il tentativo di buttare la colpa su Diane, condannata a 6 anni e 6 mesi dal Tribunale dei minorenni, che poi successivamente le condona due anni. Secondo Pippo, insegnante di danza che sognava di fuggire in Polinesia con la ragazzina, lei avrebbe aggredito per gelosia la Curina, ferendola e lui sarebbe stato costretto a finire la skipper per non mettere nei guai la fidanzatina. Scagionato invece l'amico, salito a bordo insieme ad un cane a Porto San Giorgio, dove il nome dell' imbarcazione era stato cambiato in 'Fly2', dopo il delitto: era all'oscuro di tutto.

Il secondo arresto avviene nel 2007 dopo una fuga dal carcere: a luglio durante un permesso premio Pippo evade dal carcere di Opera, ma viene catturato il mese successivo ad Utrecht in Olanda dalla Polizia olandese, a seguito di indagini della Polizia di Stato di Ancona. A novembre viene estradato da Amsterdam e rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia, poi trasferito a Porto Azzurro, sull'Isola d'Elba, dal quale è evaso il 21 aprile 2014, sempre durante un permesso premio, il quarto nel giro di pochi mesi, da trascorrere a Portoferraio.

Una fuga che ha scatenato un fiume di polemiche sui permessi facili e l'indignazione dei parenti della vittima. Il terzo arresto, l'ultimo, quello di ieri pomeriggio in una località del Portogallo, dove è stato raggiunto dagli agenti della Squadra Mobile di Ancona. 

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