Il restyling della stazione ferroviaria scalda i muscoli. I residenti: «Ma dovete toglierci il degrado»

Il restyling della stazione ferroviaria scalda i muscoli. I residenti: «Ma dovete toglierci il degrado»
Il restyling della stazione ferroviaria scalda i muscoli. I residenti: «Ma dovete toglierci il degrado»
di Fabrizio Romagnoli
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 09:54

JESI  - L’idea del restyling in previsione è ambiziosa: 10 milioni di euro da investire da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) nella riqualificazione interna e esterna della stazione di Jesi. Con la rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori e l’intervento sulle aree fra Piazzale Giovanni Paolo II e l’incrocio fra via IV Novembre e viale Trieste. Si parla di manutenzione straordinaria, risanamento, nuovi spazi coperti, l’adeguamento dei collegamenti pedonali e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Fa più discutere il ridisegno esterno: via giardino e alberi di via IV Novembre, a ridosso della linea ferrovia e a destra della stazione per chi guarda da viale Trieste, per fare spazio alla concentrazione su quel lato di stalli e area di manovra per i bus del trasporto urbano. 


E a tal proposito, paventando la perdita di parte del giardino e l’inquinamento dovuto ai mezzi a ridosso delle proprie finestre, hanno già espresso le proprie perplessità i residenti di un quartiere che, nel complesso, chiede più attenzione. C’è, a poche decine di metri di distanza dall’area dove interverrà il restyling, il sottopasso pedonale di via Marconi che continua a fare i conti con sporcizia, degrado, imbrattamenti. «Condizioni pietose» ha attaccato il consigliere Pd Andrea Binci. «Manutenzione in corso- risponde l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Renzi- negli anni l’attività di ripulitura è stata costante ma ci siamo accorti che non è sufficiente. Si rimuoveranno le parti di intonaco ammalorate e deturpate da scritte, per poi rifare intonaco e tinteggiatura, sperando possano durare». 
Ma «nelle ore notturne- dice l’assessore- succede di tutto».

Di fianco a quello pedonale, c’è l’altro sottopasso, quello veicolare (con un secondo passaggio delimitato per i pedoni): qui c’è la segnalazione dell’altezza ridotta che in troppi non notano, se è vero che è quasi rituale che camper o altri mezzi fuori misura finiscano incastrati o per raschiar via parte della copertura.

Poco più avanti, seguendo i binari in direzione Roma, c’è un’opera d’arte semi-scomparsa: lo street artist Blu l’aveva realizzata sul muro del capannone di via Politi che ospitava all’epoca il centro sociale autogestito Tnt. In troppo pochi se lo ricordavano quando con la ristrutturazione della copertura (che era crollata per la neve) una parte ne è stata cancellata e del resto rimane ormai una ben poco leggibile traccia.

La speranza per la zona potrebbe essere, secondo l’amministrazione, proprio il progetto di Rfi per la stazione. In Consiglio è già passata la variante urbanistica al piano regolatore necessaria per la rimodulazione dell’area riservata a manovra e sosta dei bus urbani in prossimità dello scalo: via 2.405 metri quadrati di spazio verde per riorganizzare parcheggi e piazzale. Se ne ricaverebbe un’area per quattro stalli e manovre che porterebbero gli autobus in arrivo da viale Trieste a svoltare all’altezza del piazzale a destra, dove in via IV Novembre troverebbero le loro postazioni di sosta tracciate a spina, in direzione dei binari. Di lì poi l’uscita di nuovo sul piazzale.

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