Poesie, la finale negata a Luca Traini: troppi rischi e richieste tardive, ecco cosa è successo

Poesie, la finale negata a Luca Traini: troppi rischi e richieste tardive, ecco cosa è successo
Poesie, la finale negata a Luca Traini: troppi rischi e richieste tardive, ecco cosa è successo
di Talita Frezzi
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Venerdì 2 Giugno 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 07:17

JESI  - Luca Traini, il poetry slam a Jesi e il dietro-front. Nella delicata vicenda che ha visto protagonista il 33enne che sta scontando 12 anni di reclusione nel carcere di Barcaglione per strage (nel 2018 aveva sparato all’impazzata su delle persone di colore per vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro) e la sua partecipazione – poi revocata – al poetry slam di ieri sera in piazza delle Monnighette, si intrecciano numerose questioni e diverse sensibilità. Un passo indietro. L’inverno scorso Traini si è classificato terzo al poetry slam, una sfida in versi tra detenuti, nel carcere di Barcaglione nell’ambito del progetto “Ora d’aria” organizzato dall’associazione Nie Wiem con il Garante regionale dei diritti. 


Il concorso


Quella vittoria gli sarebbe valsa la partecipazione alla finale regionale di ieri all’Hemingway di Jesi.

Ma sebbene il Tribunale di Sorveglianza avesse autorizzato la sua partecipazione, all’ultimo minuto è stata “revocata”. La relativa documentazione da presentare al questore in base all’articolo 18 del Tulps (Testo Unico delle Leggi di Pubblica sicurezza) sarebbe arrivata tardivamente rispetto ai 3 giorni necessari.

Sulla partecipazione di Traini e sulla possibilità che si potessero generare momenti di tensione, tali da creare problemi di ordine pubblico, sono state sollevate delle forti eccezioni da parte dell’Amministrazione e delle forze dell’ordine, che hanno anche contestato la gestione dell’evento considerando proprio questa incognita. Alla luce di queste rimostranze, vi sarebbe stato un dietro-front dell’organizzazione. Luca Traini ha potuto declamare i suoi versi al poetry slam solo nell’ambito di “Ora d’aria”, ieri a Barcaglione. Nella spinosa vicenda si intrecciano anche diverse sensibilità, perché la poesia, come l’arte, la musica, l’orto sociale sono attività rieducative per i detenuti. 


La rieducazione


«La poetry slam è una attività che rientra tra le iniziative di rieducazione che l’Ufficio del Garante svolge a favore dei detenuti anche attraverso la poesia» aveva detto il Garante regionale dei diritti Giancarlo Giulianelli all’indomani della vittoria di Traini al poetry slam del 6 dicembre scorso. «La rieducazione è un fattore bivalente - sottolineava - necessita di una ricettività da parte del detenuto, quindi una voglia di ricevere, ma anche una voglia di dare da parte delle associazioni che stanno facendo un’opera meritoria all’interno delle carceri marchigiane creando un connubio che può dare risultati felici come dimostra il caso di Luca Traini». 

Sulla vicenda interviene anche Antonio Grassetti consigliere d’opposizione di Fratelli d’Italia: «L’arte come strumento di emenda nei confronti di un condannato deve essere apprezzata, bisogna andare oltre la visione politica. Non comprendo le questioni di ordine pubblico che hanno impedito a Traini di partecipare a fronte del nullaosta del Tribunale di Sorveglianza. Quando venne a Jesi il capo delle Brigate Rosse Renato Curcio, una ventina d’anni fa, non ci furono problemi. E’ questione di volontà». 

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