Maxi-focolaio Covid nella casa di riposo Vittorio Emanuele II: contagiati 58 anziani e 16 operatori

Maxi-focolaio nella casa di riposo Vittorio Emanuele II: contagiati 58 anziani e 16 operatori
Maxi-focolaio nella casa di riposo Vittorio Emanuele II: contagiati 58 anziani e 16 operatori
di Fabrizio Romagnoli
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 22:04

JESI -  Salgono a 58 gli ospiti della casa di riposo Vittorio Emanuele II di Jesi risultati positivi al Covid nel nuovo focolaio emerso in questi ultimi giorni nella struttura di via Gramsci. Scendono invece a 16 gli operatori sociosanitari a loro volta positivi: due di loro si sono negativizzati e potranno tornare al lavoro, rimpolpando i ranghi del personale chiamato allo straordinario dall’impennata dei contagi anche nelle proprie file. 

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A fare il punto, è il direttore dell’Azienda Servizi alla Persona, Franco Pesaresi, che rassicura in primo luogo sulle condizioni di salute dei coinvolti: «Nessuno degli ospiti risultati positivi presenta sintomi preoccupanti.

Solo alcuni di loro accusano febbre ma mai elevata. Visite e monitoraggio dei medici dell’Usca sono quotidiane. A parte un paio di casi, tutti gli oltre cento utenti della casa di riposo sono vaccinati con terza dose e ciò ha evidentemente consentito di evitare le conseguenze più gravi del contagio». Due gli ospiti ricoverati precauzionalmente in Rsa, per uno si è ritenuto invece di procedere al ricovero in ospedale nel reparto Covid. «Il fatto che sia facilmente individuabile comporta che per motivi di privacy non possa dire se si tratta di un non vaccinato» dice Pesaresi. 


«I controlli tramite tamponi su utenti e personale sono periodici ma in questo caso– spiega il direttore Asp – il focolaio è emerso nel momento in cui ci si è avveduti dei primi sintomi che abbiamo ormai imparato a riconoscere. Abbiamo quel punto proceduto a immediata verifica, isolando quindi, in nuclei distinti, positivi e non». A suscitare allarme, il crescere dei contagi anche fra il personale e gli eventuali effetti sul servizio. 


«Abbiamo effettuato subito otto assunzioni a tempo determinato di nuovi operatori sociosanitari. Contiamo di fare almeno altre tre assunzioni per sopperire alle necessità in tempi brevi. Ma quella dell’oss è, insieme a quella dell’infermiere, una delle figure più ricercate e per certi versi difficili da trovare sul mercato. Per ora, come detto, si parla di contratti a tempo determinato ma trattandosi di figure preziose speriamo in futuro di riuscire a tenere qualcuno con noi. Al personale tutto non posso che dire grazie, per essersi posto a piena disposizione per affrontare una situazione di emergenza straordinaria». Nella struttura si era tornati fino alla settimana scorsa ad una quasi normalità.


«Avevamo riaperto alle visite dei familiari, ovviamente su appuntamento e nel rispetto delle misure di sicurezza, dall’uso di mascherine al resto. Avevano ripreso anche le attività ricreative a beneficio degli ospiti. Ora naturalmente le visite e tutto il resto sono tornate a essere sospese». Con il protocollo di sicurezza già attivato la scorsa settimana, gli ospiti sono in isolamento nelle rispettive camere e restano in contatto con i familiari tramite tablet. In precedenza, l’ultimo caso di positività alla casa di riposo di Jesi si era registrato nel novembre scorso ed aveva coinvolto tre utenti, poi la situazione era tornata alla normalità dopo un paio di settimane, permettendo di riprendere visite e attività ordinarie. 

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