Alla Caterpillar il rientro amaro dalle ferie: fuori dai cancelli il presidio anti-chiusura. A rischio 270 posti

Alla Caterpillar il rientro amaro dalle ferie: fuori dai cancelli il presidio anti-chiusura. A rischio 270 posti
Alla Caterpillar il rientro amaro dalle ferie: fuori dai cancelli il presidio anti-chiusura. A rischio 270 posti
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Martedì 11 Gennaio 2022, 08:35

JESI -  Un rientro al lavoro particolare e amaro, a un mese esatto dall’annuncio da parte della proprietà dell’intenzione di chiudere lo stabilimento: è quello che hanno fatto ieri mattina, terminate le ferie di Natale, i dipendenti del sito Caterpillar di via Roncaglia.

Sono circa 270, fra le 189 assunte a tempo indeterminato e gli interinali, le persone che vedono il loro posto di lavoro messo a repentaglio. Fuori dai cancelli restano le postazioni del presidio che, attivato lo scorso 10 dicembre, ha continuato in queste settimane a riunire davanti alla Caterpillar lavoratrici e lavoratori, sindacati e tutti quanti hanno portato loro vicinanza e solidarietà. 


«Il presidio continuerà a rimanere ai cancelli della fabbrica- dice Luigi Imperiale, segretario provinciale Fim Cisl- col rientro al lavoro previsto alla conclusione delle ferie, le Rsu concorderanno le modalità e le forme con le quali continuare a portare avanti protesta e testimonianza.

Si farà in modo di mantenere una presenza costante al presidio anche nei prossimi giorni, pur senza fare ricorso a otto ore di sciopero giornaliere. Si vedrà in ogni caso come far proseguire la mobilitazione, in attesa di notizie che confidiamo di poter avere a breve in merito alla convocazione o meno davanti al Mise di un tavolo di confronto su questa vertenza».

Il coinvolgimento del ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda Caterpillar è quello che rappresentanti di lavoratori e sindacati ma anche la politica locale e regionale - sindaco Massimo Bacci e presidente della Regione Francesco Acquaroli in testa- hanno chiesto da tempo. Il peso del confronto con un colosso come la multinazionale americana e di una vicenda dai contenuti tanto significativi come quella di Jesi - con la repentina e inattesa chiusura di uno stabilimento tutt’altro che in crisi e anzi premiato per la produttività- richiedono infatti, secondo molti, che se ne discuta su un tavolo di rilievo nazionale. Azienda e sindacati potrebbero invece tornare a rivedersi in settimana, la seconda volta dopo la traumatica comunicazione della chiusura un mese fa e il successivo incontro in Regione del 21 dicembre in cui Caterpillar ha ribadito le proprie intenzioni. L’appuntamento potrebbe tenersi il 13 gennaio ma ne vanno confermate data e modalità (se in presenza o da remoto). Il giorno dopo è prevista la scadenza dei contratti di una prima parte dei lavoratori interinali addetti allo stabilimento.


Fra i precari del sito, impiegati in via Roncaglia previo passaggio attraverso cinque differenti agenzie di lavoro temporaneo, la casistica è la più varia, fra rapporti in scadenza anche a luglio e ottobre prossimi e contratti a tempo indeterminato presso le agenzie “somministrati” di lunga data in Caterpillar. Intanto la procedura di mobilità aperta il 10 dicembre continua a far correre le lancette: dal 24 febbraio prossimo farebbe partire, in assenza di mutamenti, i licenziamenti dei 189 assunti a tempo indeterminato. Conto alla rovescia che si vuol provare a interrompere tramite il Mise o una pronuncia del Tribunale su quello che sarebbe stato il comportamento anti- sindacale dell’azienda. 

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