Caos movida, le spycam non bastano: Operatori di strada insieme ai giovani per provare a capire il loro disagio

Caos movida, le spycam non bastano: Operatori di strada insieme ai giovani per provare a capire il loro disagio
Caos movida, le spycam non bastano: Operatori di strada insieme ai giovani per provare a capire il loro disagio
di Fabrizio Romagnoli
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Venerdì 1 Ottobre 2021, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 08:31

JESI  - Operatori di strada a confronto con i giovani nei loro luoghi di ritrovo. «Per rilevarne i bisogni, capirne il disagio e da cosa dipende» spiega l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri nell’annunciare una delle risposte alla cosiddetta “emergenza movida” che l’Amministrazione sta pensando di mettere in campo. Le altre, dice il sindaco Massimo Bacci, sono l’installazione di telecamere e la messa a disposizione di bagni pubblici, non chimici. 


«La questione è sociale – mette in guardia il primo cittadino rispondendo sul tema alla consigliera Pd Emanuela Marguccio- e non solo legata al centro storico.

Non è che, risolvendolo in questa zona, si risolverà il problema». Sulla videosorveglianza è stato affidato l’incarico di svolgere sopralluoghi e indagini necessari prima di procedere alla progettazione di un intervento da 60 mila euro per le telecamere in centro. «Un deterrente – dice Bacci- potrebbe risolvere le problematiche ma poi, lo sappiamo, le ritroveremo in altre parti della città. Come avvenuto dopo aver installato la videosorveglianza a Porta Valle».

Sul fronte bagni, «stiamo lavorando per metterne a disposizione in centro. Ma non saranno chimici perché, come abbiamo visto con le Fiere, non risolvono i problemi». C’è poi l’aspetto più profondo relativo agli eccessi. «Certi comportamenti giovanili non riguardano solo la nostra città, specie dopo il lockdown e nel momento in cui luoghi le discoteche non sono più accessibili. I ragazzi cercano spazi per riappropriarsi della vita». La parola passa all’assessore Quaglieri: «Con l’assessore Campanelli ci siamo interrogate su cosa fosse possibile fare. Partirà un bellissimo progetto di cui siamo orgogliosi: prevede operatori di strada nei luoghi di incontro più frequentati dai ragazzi per rilevarne i bisogni, capirne il disagio e da cosa dipende».

Quanto alle critiche dem – con Marguccio che ribadisce «serve un tavolo che crei reali protocolli operativi gestiti con personale adatto e un percorso condiviso con le famiglie» - Bacci risponde: «Da mesi parliamo con abitanti e operatori del centro, che vorrebbero rivedere certe forme di cosiddetta movida, facendo in modo che le serate non si protraggano a lungo. Ma non sono facilmente conciliabili le esigenze di chi a mezzanotte vuol andare a dormire e chi sta in piazza e discute». Per altri due weekend sarà in vigore la chiusura anticipata all’1 dei locali in tutta la città, decisione «presa dopo una lunga conversazione col Prefetto, come immediato rimedio a una situazione non controllabile». 


A far discutere l’aula, anche l’ormai prossimo passaggio a pagamento dei parcheggi di viale della Vittoria e alle Conce (primo quarto d’ora gratuito, poi 60 centesimi l’ora). Per l’assessore Cinzia Napolitano «non si tratta certo di fare cassa, la tariffa è minima. Ma occorre regolamentare una situazione intollerabile in viale della Vittoria, con attività penalizzate da auto lasciate in sosta tutto il giorno. Serve una transizione culturale, questo è l’unico sistema possibile. Residenti e commercianti apprezzeranno». Ma Andrea Binci (Pd) critica: «Non si è attesa la fine dei lavori sul Corso. E, per regolamentare la sosta, magari la si dovrebbe controllare». 

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