Addio a Marco Liera: auto, corse e basket nel cuore. Le figlie: «era infaticabile». Nel pomeriggio l'ultimo saluto

Addio a Marco Liera: auto, corse e basket nel cuore. Le figlie: «era infaticabile». Nel pomeriggio l'ultimo saluto
Addio a Marco Liera: auto, corse e basket nel cuore. Le figlie: «era infaticabile». Nel pomeriggio l'ultimo saluto
di Gianluca Fenucci
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Giovedì 31 Marzo 2022, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 22:36

JESI - Era un imprenditore competente e capace, un uomo appassionato ed un grande sportivo Marco Liera, che se n’è andato ieri a 79 anni. Liera a Jesi e nel territorio era molto conosciuto perché 51 anni fa aveva iniziato la sua attività con il gruppo Renault prima nell’officina di via Colocci e poi nell’attuale sede di viale Don Minzoni.

Originario di Colbordolo, in provincia di Pesaro, Marco Liera si era trasferito a Jesi perché il fratello maggiore aveva una concessionaria di auto a Pesaro e per incrementare la rete di vendita del gruppo Renault nelle Marche c’era bisogno di un imprenditore coraggioso e lungimirante.

Marco Liera non ha tardato ad integrarsi nel tessuto sociale ed economico jesino e, dopo aver aperto la sua officina nel 1972 in via Colocci, ha trasferito a Jesi tutta la famiglia, la moglie Gabriella e le figlie Laura e Loretta, intravedendo fin da subito le potenzialità del territorio. A Liera sono legate anche tante fortune dell’Aurora Basket di cui è stato presidente. 


Gli anni della scalata alla serie A, quelli con gli indimenticabili coach Baldinelli e Zanchi, sono stati anche quelli in cui Liera è stato a capo della società. In seguito ha fondato, con l’amico Bruno Cesarini, la “Liera Motorsport”, squadra di corse automobilistiche che partecipava ai campionati monomarca organizzati dalla Renault nei circuiti italiani ed europei ed anche l’ultima passione del biliardo al Circolo Cittadino testimoniava il suo amore per lo sport.

«E’ stato un padre sempre positivo e affettuoso – dicono affrante le figlie Loretta e Laura, che da qualche tempo gestiscono l’attività paterna – aveva sempre il sorriso sulle labbra e la battuta pronta: amava giocare con le nipoti Irene e Bianca ed era un grandissimo lavoratore. Ci spronava a guardare sempre avanti e a non voltarci mai indietro. Anche nel periodo della malattia era coraggioso e positivo e ha affrontato ogni difficoltà a testa alta». La cerimonia funebre si svolge oggi alle 16 presso la chiesa di S.Giuseppe a Jesi.

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