Ubriaco a Jesi, fa il caos al pronto soccorso: insulta i medici, reagisce ai poliziotti

Ubriaco a Jesi, fa il caos al pronto soccorso: insulta i medici, reagisce ai poliziotti
Ubriaco a Jesi, fa il caos al pronto soccorso: insulta i medici, reagisce ai poliziotti
di Talita Frezzi
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Mercoledì 13 Settembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 07:24

JESI Soccorso in strada e trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani per i postumi di un abuso etilico, appena riavuto dallo stato soporoso in cui versava, ha dato in escandescenze dentro l’ospedale creando panico tra i pazienti e inveendo contro medici e infermieri che tentavano di contenerlo. Oggi, l’albanese 33enne (R.O.) residente a Mondolfo ma domiciliato ad Ancona, oltre a una denuncia a piede libero ha guadagnato pure l’espulsione. 


La denuncia

Lunedì mattina, le volanti del Commissariato - diretto dal vice questore Paolo Arena - hanno denunciato il 33enne albanese per i reati di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità personale.

L’intervento si colloca nell’ambito dei servizi di prevenzione, intensificati a tutela dei cittadini, a seguito di un intervento svolto a fine agosto presso il Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani dove gli agenti, intervenuti tramite segnalazione al 112, avevano verificato la presenza di un uomo sdraiato per terra in stato di agitazione. Era stato trasportato la sera precedente per abuso di sostanze alcoliche. 

L’uomo turbava il regolare svolgimento delle prestazioni sanitarie, inveendo contro il personale medico e infermieristico che cercava di calmarlo, e accedendo anche in aree interdette al pubblico. Alla vista dei poliziotti, che gli hanno richiesto i documenti di identità, l’uomo si è rifiutato di declinare le proprie generalità usando espressioni minacciose nei riguardi dei poliziotti e opponendo resistenza all’identificazione. Grazie all’uso corretto delle tecniche operative, gli agenti sono riusciti a contenere la veemenza del cittadino albanese che, da accertamenti, è risultato destinatario del respingimento dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno.

Motivo questo, per cui è stato accompagnato in Questura per la formalizzazione del decreto di espulsione prefettizio con ordine del Questore di Ancona di lasciare il territorio nazionale nell’arco di 15 giorni. L’albanese è stato indagato per minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità. Ed è stato espulso anche un cittadino tunisino risultato gravato da precedenti specifici per reati contro la persona e contro il patrimonio. Lo straniero è stato fermato dalle volanti del Commissariato nell’ambito di un controllo del territorio in via Setificio, zona considerata più calda per la criminalità urbana e monitorata dal nuovo commissario con maggior presenza di pattuglie. 

Il blitz 

Il controllo è scattato lunedì pomeriggio. Da accertamenti esperiti nel sistema di indagine, l’uomo risultava avere numerosi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio oltre ad un rintraccio per notifica di un decreto di revoca del permesso di soggiorno emesso dalla Questura di Ancona. Pertanto è stato condotto in Commissariato per la notifica del decreto e il ritiro della carta di soggiorno, poi messo a disposizione della squadra espulsioni dell’ufficio immigrazione per l’accompagnamento presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Gorizia. 

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