Jesi, tesoretto di 400 mila euro
per la casa famiglia per disabili

Jesi, tesoretto di 400 mila euro per la casa famiglia per disabili
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Domenica 17 Maggio 2015, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 18:42
JESI - Quattrocentomila euro per la casa famiglia per persone disabili che Daniela Cesarini con le sue ultime volontà ha chiesto venisse realizzata con i suoi beni al momento di scegliere il suicidio assistito, a Basilea in Svizzera il 25 aprile del 2013, e di nominare suo erede universale il Comune di Jesi. Quest'ultimo, del quale Daniela nella sua combattiva vita era stata assessore ai servizi sociali, ha verificato che gli immobili facenti parte dell'eredità Cesarini non hanno caratteristiche adatte per la realizzazione della casa famiglia prevista nel testamento. E dunque si appresta, con un atto al voto del Consiglio nella seduta di domani, ad inserire gli immobili in questione nel Piano delle alienazioni 2015 e ad approvare le perizie di stima sugli stessi elaborate dall'ingegner Carlo Giombini, scelto per l'incarico. Naturalmente resta il fatto che i proventi delle vendite saranno vincolati alla realizzazione della struttura per disabili in ottemperanza delle volontà testamentarie di Daniela: l'eredità dovrà essere impiegata nella realizzazione di una casa famiglia pubblica, preferibilmente vicino al centro storico, per disabili soli o con famiglie che non riescono più ad assisterli nel proprio domicilio. Degli immobili facenti parte dell'eredità non possono essere utilizzati per ospitare la struttura gli appartamenti di via Imbriani e di via Borsellino, dalle superfici rispettivamente di 65 e di 71 mq e dal valore minimo di vendita stimato di 66 mila e 136 mila euro, perché hanno dimensioni insufficienti. Per quanto riguarda invece l'appartamento di via I Maggio (stimato 169 mila euro) seppur di maggiore estensione, 126 mq lordi, non ha spazi per ospitare il personale addetto, spogliatoi e ufficio, e non dispone di adeguati spazi esterni. Completano il quadro un magazzino e frustoli di terreno a Falconara Marittima per un valore di 665 euro e un appartamento in multiproprietà a Palau in Sardegna (23 mila euro). Rispetto a quelli iniziali peraltro i valori di stima, su suggerimento dello stesso tecnico incaricato, hanno subito una riduzione del 10%, in ragione della situazione odierna del mercato immobiliare. Si procederà ora all'inserimento nel Piano delle alienazioni ed alla messa sul mercato, confidando che da questo arrivi una risposta positiva per riuscire a concretizzare l'ultima vittoria di Daniela nel suo campo di battaglia di sempre, quello sociale e del riconoscimento dei diritti delle persone disabili. Comunista, consigliere comunale e provinciale, assessore comunale e candidata a sindaco, per 35 anni impiegata nella Banca Popolare di Ancona, Daniela Cesarini aveva vissuto per anni su una sedia a rotelle, a causa di una forte poliomelite. Nel giorno della Liberazione del 2013, a 66 anni, meno di quattro mesi dopo il dolore della scomparsa del figlio trentenne Diego, la scelta del suicidio assistito e, per salutare gli amici, le parole di Francesco Guccini: "Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare ma non raccontare a me che cos'è la libertà".
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