JESI - Da clochard a benestante. Da improvvisati show col suo cappello lanciato in aria per avere qualche spicciolo al semaforo di viale del Lavoro, al Tribunale per farsi riconoscere la capacità di gestire un patrimonio di 300mila euro vinto con un gratta&vinci, comprato con 20 euro di elemosina. E’ la storia surreale e bellissima di Tiziano Pellonara, 63 anni, conosciuto a Jesi come “l’uomo col cappello”. Operaio dell’ex azienda Italim con sede a Pescara, a sette anni dalla pensione lascia il lavoro.
Il cambio di vita
Con il Tfr provvede alle spese per sé e l’anziana madre, ma i soldi finiscono e non riesce più a trovare lavoro. «Non sono uno che si perde d’animo confida. È un personaggio, la gente di Jesi lo aiuta, la Caritas lo sostiene.
«Ero amareggiato e sorpreso perché non capivo il motivo», spiega. A risolvere tutto ci ha pensato l’amico di vecchia data, l’avvocato Marco Polita: un parente aveva denunciato alla Procura di Ancona che Tiziano sarebbe stato circuito da qualcuno e che presto i soldi sarebbero finiti. Dunque, la Procura inoltra richiesta per il sequestro cautelare della vincita. L’avvocato Polita presenta il ricorso al Riesame e si batte, finché la Procura il 13 marzo revoca il sequestro cautelare e dispone la restituzione della somma dopo aver esaminato tutta la documentazione presentata in cui vengono riportate le spese di Tiziano dopo la vincita tra cui una donazione alla Caritas.
«Mi hanno aiutato, sono riconoscente alla Caritas e non me lo scordo. Se fai del bene, ti torna indietro - racconta Pellonara. Sono felicissimo ho risolto tutti i problemi e non tornerò più al semafoto.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout