JESI - Si è spento Luca Bernardi. La città è scossa e addolorata. Luca aveva 35 anni e combatteva con la distrofia muscolare di Duchenne che lo aveva inchiodato su un letto da oltre 20 anni, attaccato a un respiratore. Ma la sua condizione non gli aveva impedito di vivere, di appassionarsi di tante cose, di raggiungere importanti obiettivi.
Ha sempre lottato Luca, con coraggio, dignità e gentilezza, ringraziando ogni giorno i genitori Mario e Morena del grande amore con cui lo assistevano. Questa particolare dolcezza tratteggia il suo carattere mite. Luca si è spento ieri alle 7,30 nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi dove era ricoverato da una settimana.
La crisi
Si era sottoposto a un delicato intervento chirurgico, sembrava riuscito. Invece una crisi cardiaca e delle complicazioni post-intervento gli sono state fatali. E’ lo stesso sindaco di Jesi Massimo Bacci, con poche parole cariche di commozione, a renderlo noto alla collettività. «Ciao Luca, grazie per la straordinaria lezione di vita che ci hai dato». Non sarà dimenticato Luca, cittadino benemerito nel 2018: l’assessore ai servizi sociali Maria Luisa Quaglieri porterà il suo ricordo al consiglio comunale del 29 luglio. «Non parleremo solo di Luca e della persona importante che era, ma anche delle sue battaglie sociali, come quella per l’assistenza domiciliare indiretta, che dovrà essere portata avanti». Luca si era fatto promotore dell’iniziativa “Bollette d’aria” per sensibilizzare le istituzioni affinché si impegnino a compensare per intero la spesa per la fornitura di energia elettrica, corrisposta dalle famiglie con malati che utilizzano per vivere apparecchiature elettromedicali.
Una delle sue tante battaglie, non per se stesso, ma per chiunque si trovi nella sua stessa difficilissima condizione. La distrofia muscolare di Duchenne si era manifestata quando Luca aveva appena 1 anno e mezzo di vita. Nel 1995 lo ha costretto su una carrozzina, dal 1999 su un letto attaccato a un respiratore. Ma non ha mai mollato. Un diploma in Servizi sociali, il corso di laurea online in Storia e memoria delle culture europee all’Università di Macerata e quel sogno di aprire un ristorante, appassionato com’era di cucina e di territorio.
Nel 2009 ha pubblicato un libro autobiografico insieme allo scrittore jesino Vittorio Graziosi, “Uno scrigno pieno di sogni”.