Servizi salvi, ora i centri diurni riaprono ma aumentano povertà e richieste di aiuto

Servizi salvi, ora i centri diurni riaprono ma aumentano povertà e richieste di aiuto
Servizi salvi, ora i centri diurni riaprono ma aumentano povertà e richieste di aiuto
di Fabrizio Romagnoli
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 09:15

JESI  - Servizi mantenuti attivi e allarmi appena rientrati nei centri diurni per persone con disabilità che, da oggi, riaprono tutti. Vaccinazioni in attesa del richiamo alla casa di riposo di Jesi e nelle altre gestite dall’Azienda servizi alla persona, dove è stato completato il primo turno di somministrazioni per utenti e personale. In crescita le richieste di reddito di cittadinanza e di sostegno economico a fronte della crisi.

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È il fronte sociale della pandemia osservato dal punto di vista dell’Asp, nella fase peggiore da un anno a questa parte per il territorio. «Il livello dell’infezione in città è altissimo (a ieri 496 i positivi, 1077 le quarantene) – spiega il direttore dell’Asp Franco Pesaresi- è anche per questo che le Case di riposo di Jesi, Cingoli, Staffolo e Apiro restano tutt’ora, come dallo scorso ottobre, chiuse alle visite dall’esterno, se non per quelle che vedono ospiti e parenti separati dal vetro.

Casi di positività non se ne registrano in questo momento (a Jesi è rientrato il focolaio che si era acceso in autunno), tutti gli utenti e il personale delle quattro strutture hanno ricevuto la prima dose di vaccino e sono in attesa della seconda che, a Jesi, si prevede di somministrare il 25 marzo prossimo».

L’allerta resta alta. «Abbiamo temporaneamente chiuso, per almeno un paio di settimane, il Centro Alzheimer di via San Giuseppe- dice Pesaresi- di un fruitore del servizio è stata rilevata, a casa e non all’interno della struttura, la positività. Al momento non ne risultano altre. Allarme rientrato in tre dei cinque centri diurni che gestiamo: quelle di un educatore e di un utente, riscontrate al tampone antigenico rapido, si sono rivelate due false positività dopo il risultato negativo della verifica al test molecolare. I centri di Jesi, Staffolo e Cingoli riprenderanno (oggi, nda) l’attività, insieme all’altro jesino e a quello di Filottrano che non l’hanno mai interrotta. Restano aperti la Casa delle genti per senza fissa dimora e il Centro Azzeruolo per l’autismo. In entrambi abbiamo avuto in questi mesi dei problemi da superare ma non ci siamo fermati».

Unico servizio stoppato dagli ultimi sviluppi dell’emergenza, «il doposcuola che fornivamo - spiega il direttore Aps- questo senza che ci siano state fornite indicazioni specifiche ma come scelta che abbiamo autonomamente effettuato in analogia a quella di sospendere le lezioni scolastiche in presenza. Continuiamo invece a garantire, alle famiglie che lo hanno voluto, il sostegno scolastico degli educatori agli studenti con disabilità, che abbiamo trasformato in assistenza domiciliare anche per un supporto alla Dad. Servizio e ore sono rimasti gli stessi, la maggior parte ha scelto di continuare a fruirne». 
 


Nel lockdown di primavera 2020 e lo scorso dicembre, l’Asp si era trovata a gestire a Jesi e in diversi Comuni l’erogazione dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà. In attesa che il Governo decida o meno di riproporre la misura, «quello che riscontriamo- dice Pesaresi- è un incremento delle richieste di reddito di cittadinanza e più in generale di sostegno economico. Aumentano le povertà». 

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