Jesi, rubato il camion carico di pezzi
di ricambio: colpo da 100mila euro

Jesi, rubato il camion carico di pezzi di ricambio: colpo da 100mila euro
di Talita Frezzi
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Mercoledì 17 Aprile 2019, 04:55
JESI - Ladri in azione nella zona industriale. Stavolta sono andati a colpo sicuro portando via un autoarticolato carico di pezzi di ricambio destinati alla Cnh Industrial New Holland di Jesi. Valore del bottino, 100.000 euro.  L’autoarticolato con vettore dell’azienda di trasporti Arcese, telonato di colore rosso e grigio, era parcheggiato in via Leone XIII, davanti all’azienda jesina leader nella produzione di macchine agricole e ingegneria integrata. Il mezzo pesante era carico di pezzi di ricambio e componenti meccaniche altamente specifiche per trattori pronti per essere scaricati, presumibilmente il mattino successivo, al vicino stabilimento New Holland.
  
Ma i banditi, che forse tenevano d’occhio l’arrivo del carico a Jesi, sono riusciti a soffiarlo prima e hanno portato via il mezzo col prezioso carico, per un furto il cui valore stimato si aggira sui 100.000 euro (per fortuna coperti da assicurazione).
Ad accorgersi di quanto accaduto, l’autotrasportatore 49enne che aveva condotto il carico fino a Jesi e che ha lanciato l’allarme al 113. Le indagini sono condotte dal Commissariato di Polizia. L’ipotesi del furto su commissione viene considerata tra le piste investigative, un colpo analogo era stato messo a segno nella notte tra il 25 e il 26 marzo scorsi nel piazzale dell’Interporto di Monsano, davanti alla sede della ditta Cam-Consorzio Autotrasportatori Marchigiani. Il semirimorchio in sosta nella parte esterna del polo logistico della zona Coppetella, era carico di 50 motori delle macchine agricole della New Holland.
I banditi, entrati in azione verso le 2, avevano agganciato il rimorchio (che recava la scritta di un’azienda di cucine) a un altro mezzo e si erano dati alla fuga. Il bottino anche in quell’occasione era ingente, quantificato in 250.000 euro. Questo ennesimo episodio, ai danni dello stesso stabilimento industriale, pone gli investigatori su una traccia forse unica. Potrebbero essere gli stessi banditi ad aver colpito per ben due volte e a distanza di poche settimane, oltretutto con lo stesso disegno criminoso. Non si esclude infatti che sia i motori che i pezzi di ricambio trafugati venerdì notte possano essere già stati caricati su un tir e inviati fuori dall’Italia per essere rivenduti sul mercato illegale dei ricambi. Gli agenti del Commissariato, intervenuti per il sopralluogo nell’immediatezza del furto, stanno lavorando nel più stretto riserbo. Certamente acquisiranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza dello stabilimento e della zona industriale Zipa, così come era stato fatto settimane prima per la Cam, a caccia di indizi e di analogie anche nel modus operandi dell’azione criminale per raccordare le due inchieste.
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