Da Wembley ai market di Jesi, in fila con Mancini a fare la spesa. Il ct: «Grazie a tutti, che splendida accoglienza»

Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in giro per Jesi a fare la spesa
Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in giro per Jesi a fare la spesa
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 15 Luglio 2021, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:32

JESI - Metti una mattina in centro, in fila a far la spesa insieme al commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio Campione d’Europa, Roberto Mancini. Da Wembley al cuore di Jesi. Il Ct jesino degli azzurri, che martedì scorso non si era sottratto a foto, autografi, cori e striscioni di ringraziamento alla pizzeria Pepito - dove aveva trascorso a tavola con familiari e amici più stretti la prima serata in città dopo l’impresa d’Inghilterra – ieri mattina è stato di nuovo avvistato in centro. 

 
Dopo i saluti coi vicini di casa di Villa Fabbro e il caffè da Zoppi, pasticceria dell’amico Armando, un salto a due passi dal salotto buono di Corso Matteotti.

E l’attesa con gli altri clienti fuori de “La Caciotta” di via Cavour, luogo di specialità nostrane e prelibatezze, fra formaggi e salumi. Pochi minuti in coda, dato che precauzioni e misure anti-contagio non consentono di entrare più che un paio alla volta all’interno.

Il tutto fra gli sguardi soddisfatti dei concittadini, i primi timidi complimenti e le occhiate incredule di qualche bambino a quel volto, che fino a un paio di giorni fa era il più classico dei personaggi tv e oggi è lì a due passi in carne e ossa. Sorridente e in abbigliamento sportivo- pantaloncini e t-shirt, vien da dire ovviamente, azzurra- Mancini si è reso ancora una volta più che disponibile a quanti hanno iniziato ad avvicinarsi per congratularsi, ringraziare delle emozioni, chiedere una foto.

L’accoglienza di Jesi, sempre cordiale e discreta nei confronti delle sue glorie, stavolta si è fatta particolarmente calda per un successo che unisce l’Italia intera e rende da queste parti particolarmente orgogliosi. E Mancini, pare fermatosi un poco più a lungo di quanto era nei programmi anche per stare insieme ai familiari (la mamma Marianna si sarebbe sottoposta in questi giorni a qualche piccolo accertamento ospedaliero), comprende, ringrazia tutti, non si nega a nessuno. 


«Sono contento di questa accoglienza, è stata una bella emozione per tutti» è l’unica fuggevole battuta. D’altro canto, aveva scherzato l’altra sera da Pepito, «che cosa volete che dica ancora? Son 50 giorni che parlo!». Fra chi si avvicina c’è qualche tifoso più pepato, che prova a stuzzicarlo, accennando alle reazioni dei giocatori inglesi alla sconfitta ai rigori. Mancini non si sbottona. Rapida spesa al bancone e via, con un altro pieno di foto, selfie e saluti.

Da Campioni d’Europa, magiche diventano non solo le notti ma pure le mattine a fare la spesa. Nel pomeriggio tempo di aperitivo. Assieme ad alcuni amici di sempre il ct si è seduto in uno dei tavoli all’aperto di un bar di corso Matteotti. Presto riconosciuto, in tanti gli hanno chiesto una foto ricordo. Ha lasciato il centro di Jesi intorno alle 19,40.

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