JESI - Ventiquattro posti letto in più in via di attivazione, «nei prossimi tre giorni» garantisce la direzione Asur. E il potenziale coinvolgimento nelle attività di pronto soccorso, da altri reparti dell’ospedale Carlo Urbani, di 37 medici con «specializzazioni equipollenti» a quella di medicina d’urgenza, «su base volontaria e retribuiti».
«Non c’è uno schema rigido – aggiunge l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, nel presiedere il tavolo che illustra le misure che dovranno intervenire sulle criticità affrontate dal pronto soccorso di Jesi – chi ne darà disponibilità potrà supportare i colleghi con consulenze o turni.
Ma anche un doppio appello, di tecnici e politica: ai colleghi medici di medicina generale, per una «maggiore attenzione al ricovero ospedaliero» dice il direttore di distretto dottor Corrado Ceci, e all’assistenza domiciliare integrata perché “sforbici” almeno gli accessi legati a sondini e cateteri; all’utenza per un «uso corretto del pronto soccorso» dice il primario di reparto dottor Mario Caroli, perché vi arrivi chi ne ha effettivamente bisogno, limando codici bianchi e verdi.
Di fondo, il problema - «prerogativa non di Jesi ma nazionale» dice Saltamartini – della carenza di medici di medicina d’urgenza. «Il pronto soccorso di Jesi – riconosce l’assessore – è sotto organico di 8 unità. E in corso di specializzazione all’università ce ne sono appena 12». Ecco perché, dice la direttrice generale Asur Nadia Storti: «Quando il Ps si troverà a lavorare con soli uno o due medici e registreremo particolare afflusso, colleghi di altri reparti, che ne hanno già dato disponibilità, potranno farvi turni completi, senza pregiudicare l’attività di competenza». Il tutto in un Carlo Urbani dove è ancora presente la pandemia - «8 i pazienti Covid attuali» ricorda il direttore di Dipartimento Medico dottor Marco Candela – con ciò che comporta in fatto di posti letto ridotti. Non chiuderà il reparto di reumatologia, affermano Saltamartini e Storti: «Manterrà 8 posti letto: i due ceduti al pronto soccorso vengono recuperati, sia pur situati fisicamente in altri reparti».
C’è pure la critica all’evidenziare le criticità da parte dell’informazione, prima da parte di Saltamartini e poi, nella nota che segue, da parte di Storti, «critiche ingiuste, allarmismo inutile e pericoloso». E però, se ieri mattina si è sentita la necessità di un super summit assessore – vertici sanitari, seguito da una conferenza stampa, qualche problema c’è.