Jesi, i residenti prigionieri del cantiere Amazon: «Fate presto il collaudo delle opere stradali»

Costretti a improbabili giri dell’oca: "Consentiteci di raggiungere le arterie principali per la via più breve"

Jesi, i residenti prigionieri del cantiere Amazon: «Fate presto il collaudo delle opere stradali»
Jesi, i residenti prigionieri del cantiere Amazon: «Fate presto il collaudo delle opere stradali»
di Fabrizio Romagnoli
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Lunedì 17 Aprile 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:58

JESI - «Chiederemo se è possibile almeno un collaudo provvisorio delle opere stradali, così da consentirci di tornare a raggiungere la strada principale per la via più breve. E accorciare così i tempi del nostro isolamento». I prigionieri del cantiere Amazon alla Coppetella porteranno la loro situazione in Comune il prossimo 24 aprile, quando è stato fissato un incontro con l’assessore a Lavori pubblici e Urbanistica Valeria Melappioni.

Con l’avvio dei lavori nelle aree adiacenti all’Interporto per la realizzazione del mega hub logistico del colosso dell’e-commerce, sono state circa 25 le famiglie residenti a ridosso del cantiere, nella campagna di via Coppetella, che si sono ritrovate da un giorno all’altro, il 23 marzo scorso, ingabbiate. 


L’ostacolo 


La strada più diretta che, per un chilometro scarso di percorrenza, garantiva l’accesso alla viabilità principale della provinciale Clementina, e da lì a tutte le direzioni, è rientrata per intero dentro l’area di cantiere e divenuta inaccessibile.

Anche per dirigersi verso Jesi, nel cui territorio comunale rientrano, tutti loro devono allungare il percorso fino a Chiaravalle, a ridosso del parco Primo Maggio, e tornare indietro. «Disagio notevole, almeno 7 chilometri ad andare e 7 a tornare – ricordano – e ad oggi pare non ci sia soluzione possibile. Ogni spostamento da casa, e molti di noi per motivi di lavoro e famiglia si spostano anche più volte al giorno, comporta tanti chilometri in più, altrettanta spesa per il carburante e tanta scomodità. Per non parlare dei timori, nel caso ci fosse la necessità di muoversi o farsi raggiungere con urgenza, ad esempio da mezzi di soccorso». 


L’alternativa


Inizialmente era stata ventilata la possibilità di realizzare un passaggio temporaneo di accesso allo svincolo della vicina superstrada SS76, che si vede correre a poca distanza dalle case. Ma pare che sia mancato il via libera dell’Anas all’idea. E così, negato anche un passaggio pedonale, neppure la più vicina fermata degli autobus sulla Clementina e la chiesa della Coppetella possono essere agevolmente raggiunte. «Da quanto scorgiamo al di là della recinzione del cantiere – spiegano gli interessati – attualmente si sta lavorando a quella che sarà la viabilità accessoria allo stabilimento Amazon, che materialmente sorgerà più lontano dalle nostre abitazioni in direzione Jesi e Interporto. La speranza che abbiamo è che almeno possa essere possibile un collaudo provvisorio delle opere che ci consenta di utilizzare la nuova viabilità anche a lavori per il resto già in corso».

Per ora l’isolamento andrà avanti almeno fino a tutto il prossimo mese di giugno. E c’è pure un altro aspetto sul quale i residenti dell’area richiamano l’attenzione. «Da quanto abbiamo visto dei lavori, vorremmo essere rassicurati sul fatto che l’assetto del fosso dove abitualmente convoglia l’acqua piovana non comporti, a cantiere concluso, un qualche problema ulteriore in una zona dove già più volte in passato ci siamo trovati a dover fare fronte ad allagamenti». 
 

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